+Europa, Cappato chiede un esposto comune dei concorrenti sui risultati del congresso

Il radicale propone di convocare una riunione con Verdi, Pizzarotti e Volt. «per discutere della Iniziativa dei Cittadini Europei per spostare le tasse dal lavoro all’ambiente e bloccare i fondi europei ai regimi autoritari». 

Dopo i risultati controversi del congresso di Più Europa di domenica 27 gennaio, raccontati anche dall'inchiesta di Open, il candidato sconfitto Marco Cappato con un post su Facebook chiede agli altri concorrenti alla presidenza del partito – Benedetto Della Vedova (risultato vincitore con il 55,7%) e Alessandro Fusacchia (14,1%) – «di andare insieme a presentare un esposto affinché siano le autorità competenti a verificare la veridicità e l'entità dei fatti e la loro rilevanza sotto il profilo legale».


L'obiettivo, secondo Cappato, «non è quello di mettere in discussione i risultati del Congresso, ma consentire a Più Europa (e a qualsiasi altro partito) di difendersi da pratiche che hanno contribuito a logorare la credibilità della politica, e alle quali è necessario avere l'ambizione di essere non solo estranei, ma alternativa».


Dal punto di vista strettamente politico, invece, l'esponente radicale noto per le sue battaglie sul fine vita, ha proposto «di convocare una riunione con i Verdi, Italia in Comune di Pizzarotti e Volt per discutere della Iniziativa dei Cittadini Europei per spostare le tasse dal lavoro all'ambiente e bloccare i fondi europei ai regimi autoritari – continua Cappato – e per verificare le condizioni per un progetto comune alle prossime elezioni europee in grado di rilanciare i grandi obiettivi federalisti ed ecologisti, in grado di difendere la democrazia e lo Stato di diritto e contrastare il riscaldamento globale».

Nella chiusura del post Marco Cappato sottolinea come l'iniziativa sia «un tentativo da effettuare immediatamente e prima che sia troppo tardi, sapendo bene che la prima lotta da fare sarà quella per conquistare il diritto dei cittadini a essere informati su proposte dalle quali dipende la qualità della vita e della democrazia».

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