Tutti con Ruotolo: il suo nemico si chiama Michele Zagaria, non Stato italiano

Il problema di Sandro Ruotolo non sono la Bestia di Matteo Salvini o le antipatie politiche, ma si chiama Camorra. Michele Zagaria, boss dei Casalesi e mai pentito, gliela giurò, e nessuno può sottovalutare o archiviare quella minaccia di morte 

Proprio nel giorno in cui – secondo quanto apprendiamo -potrebbe essere sospesa la revoca della scorta a Sandro Ruotolo, è importante più che mai spiegare per quale motivo il vero nemico del cronista d’inchiesta è la Camorra, e nello specifico Michele Zagaria, mentre la polemica politica che si è creata attorno alla notizia della revoca della scorta non è in realtà così centrale. Michele Zagaria è un boss riconosciuto come il capo del cosiddetto clan dei Casalesi. Dopo anni di latitanza, nel dicembre del 2011 è stato ritrovato all’interno di un bunker di cemento armato, costruito sotto un’abitazione di Casapesenna, e arrestato. Nonostante la condanna all’ergastolo nell’ambito del maxi-processo Spartacus e il trattamento carcerario, dalla galera Michele Zagaria continua a minacciare chi indaga sulle vicissitudini del clan dei Casalesi e, secondo gli inquirenti, sarebbe ancora in grado di dare ordini all’esterno del carcere. Nel maggio 2015, dopo la diffusione di un’inchiesta di Sandro Ruotolo sulla Terra dei Fuochi e sul traffico illecito di rifiuti in Campania, Zagaria venne intercettato in carcere mentre diceva: «O voglio squarta’ vivo».


Questa frase, che all’apparenza potrebbe sembrare un banale insulto non si trattasse di un boss della Camorra, detta da Michele Zagaria assume tutto un altro sapore: quello della condanna senza prescrizione emessa dalle mafie. Come spiegò lo stesso Tommaso Buscetta al maxi-processo contro Cosa Nostra, le condanne della Mafia – e in generale di qualsiasi organizzazioni criminale di stampo mafioso – a differenza di quelle dello Stato non cadono mai in prescrizione. Le mafie non dimenticano né “perdonano” e per questo la minaccia di Zagaria, boss mai pentito, rimane ancora attuale. Sandro Ruotolo, nonostante le minacce, continua a indagare sulla Camorra e sulla criminalità organizzata. Nell’ultima inchiesta realizzata per Fanpage, il cronista ha intervistato Rosetta Cutolo, sorella del “professore”, il boss di Ottaviano, che dopo 30 anni di silenzio ha confermato: “I politici da mio fratello avevano campo libero”.


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