In Evidenza ENISiriaUSA
CULTURA & SPETTACOLOFestival di SanremoMusicaRaiTv

Cinque serate per cinque ricordi: la guerra di Mercury contro il playback

06 Febbraio 2019 - 21:38 Giulia Marchina
Il frontman dei Queen non ci stava alle regole imposte dalla Rai e ha fatto di tutto per dimostrare che la sua esibizione non era autentica

Come promesso da Open, durante le cinque serate di Sanremo ripercorreremo insieme cinque momenti che nel bene o nel male hanno inciso sulle cronache dal Festival. Per la serata di apertura del cinque febbraio, vi abbiamo raccontato di quella volta in cui Bruce Springsteen ha calcato il palco dell'Ariston. Era il 1996 e lui cantava The Ghost of Tom Joad.

Cinque serate per cinque ricordi: la guerra di Mercury contro il playback foto 1

Ora invece facciamo un balzo indietro, agli anni '80, più precisamente al 4 febbraio 1984. Piccola premessa: in quegli anni ogni artista, in gara o no, doveva esibirsi o su base registrata o su base e voce registrate, quindi in playback. Questa politica è andata avanti fino al 1990, con il ritorno dell'orchestra dal vivo.

L' edizione del Festival di Sanremo numero 34, condotta da Pippo Baudo, ha visto tra i suoi super ospiti i Queen. Il quartetto del rock britannico avrebbe cantato Radio Ga-Ga, brano iconico nella storia della band. Anche a loro, come per il resto degli artisti che si avvicendavano su quel palco, era stato chiesto di cantare in playback. Non solo la base musicale, ma anche le parole sarebbero già state registrate. Uno sgarro enorme per uno come Freddie Mercury che proprio sulle esibizioni live ha costruito un'intera carriera.

Per contrastare la politica della Rai alla quale non era – evidentemente- avvezzo, Mercury, furioso, ha fatto tutto il possibile per dimostrare che quello che stava facendo e per cui era stato ingaggiato era finto. Si è presentato sul palco con la band, e la divisa d'ordinanza: pantaloni di pelle bianca aderenti, body rosso e chiodo in pelle, bianco anche questo. Durante i primi secondi di esibizione tutto è filato liscio, il sincro tra mimica facciale e base è stato perfetto. Pochi istanti dopo, un'inversione di rotta: Freddie Mercury ha continuato a cantare, ma lo ha fatto allontanando di proposito il microfono dalla bocca. Ha usato l'asta del microfono come bastone, e sul microfono ci ha appoggiato la mano. Anche la band ha suonato contro tempo per dimostrare al pubblico che quello che stava eseguendo non era autentico. Quando la canzone è terminata lui se n'è andato, come se nulla fosse successo.

Il trentaquattresimo Festival di Sanremo è stato, tra le tante cose, oggetto di una grande novità che avrebbe accompagnato la manifestazione per più di vent'anni: l'introduzione nel regolamento di due gare parallele, quella dei Big e quella delle Nuove proposte. Si è concluso con la vittoria di Al Bano e Romina con il brano Ci sarà. La cantante Fiordaliso otteneva un enorme successo con il brano Non voglio mica la luna, diventato poi un evergreen anche a livello internazionale.

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti