Dalla sedia a rotelle all’assistente vocale, come è cambiata Barbie (nell’ultima settimana)

La Mattel ha annunciato due nuove modelli di Barbie: una è in carrozzina e ha la rampa in confezione, l’altra ha una protesi a un arto. Intanto Apple compra una startup che si occupa di sistemi di intelligenza artificiale per giocattoli

La prima Barbie è arrivata sugli scaffali il 9 marzo del 1959. Bionda, fisico da pin-up e vestita solo con un costume intero a righe, bianche e nere. Il suo volto non era come lo conosciamo adesso. La fronte più spaziosa, le labbra più grandi e lo sguardo più provocante. La sua forza, però, è sempre stata quella di adattarsi e cambiare. Non sorprende quindi che nell’ultima settimana siano stati scritti due nuovi capitoli nella storia della bambola più famosa del mondo.


Il primo è certo, ed è quello di una maggiore attenzione alla disabilità: nei prossimi mesi arriveranno due nuovi modelli di Barbie, uno in sedia a rotelle e l’altro con una protesi. La seconda, per ora, è solo potenziale. Apple ha acquistato una startup che potrebbe dare davvero voce alla bambola. E non con qualche frase registrata e avviata su richiesta ma con un sistema di intelligenza artificiale.


La Barbie in sedia a rotelle, con la rampa

Orginal, curvy, tall, petite. Nel 2016 Mattel, l’azienda che da sempre produce questa bambola, ha lanciato una linea di Barbie in cui tutte le bambine potessero rispecchiarsi. Soprattutto quelle che non sono come il modello originale: alta, bionda, magra, con la carnagione chiara e gli occhi azzurri. La serie si chiama Barbie Fashionistas e al momento conta 79 modelli. Ci sono bambole con la carnagione scura, con i fianchi larghi o con i capelli rossi. Ora Mattel ha annunciato altri due modelli: uno in sedia a rotelle e uno con la protesi alla gamba.

Dalla sedia a rotelle all'assistente vocale, come è cambiata Barbie (nell'ultima settimana) foto 1

La prima Barbie, 9 marzo 1959

Entrambi, spiega l’azienda, sono pensati per «elevare la conversazione sulle disabilità includendole nella nostra linea di bambole per mostrare una bellezza multidimensionale». I nuovi modelli arriveranno nel giugno 2019 e saranno venduti 19,99 dollari. La Barbie in sedia a rotelle avrà nella confezione anche una rampa per superare le barriere architettoniche e entrare nella Dream House, la sua casa delle bambole, quella originale.

E se Barbie sostituisse un assistente vocale?

Nell’episodio 14 della quinta stagione de I Simpson la piccola Lisa è emozionata perchè per la prima volta può sentire la voce di Malibu Stacy, la sua bambola preferita. L’azienda che la produce ha rilasciato un modello parlante, basta tirare una cordicella per sentire la sua voce. Lisa allora prepara un piccolo palco e fa sedere davanti tutte le sue bambole. La delusione però fa in fretta ad arrivare. Le frasi che escono non sono riflessioni sul ruolo della donna nella società, ma una sequenza di frivolezze del tipo: «Pensare troppo fa venire le rughe».

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Il modello parlante Hello Barbie

La Barbie del futuro potrebbe non riservare sorprese del genere. Il 15 febbraio Apple ha acquistato PullString, una startup da 44 milioni di dollari che si occupa di studiare sistemi di intelligenza artificiale per riconoscere la voce degli essere umani e costruire con loro una conversazione coerente. Già nel 2015 PullString aveva fornito la tecnologia per Hello Barbie, il primo modello della serie in grado di rispondere a delle domande. La Mela potrebbe aver fatto una buona mossa per competere con Google e Amazon nel mercato degli assistenti vocali.

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