Gaffe da Oscar? Dal 1934 a oggi, quei momenti che ci piace ricordare

Ecco tutti i momenti più imbarazzanti della lunga storia del premio più ambito del cinema

La notte degli Oscar è volta al termine, ma ora non possiamo non ricordare anche le passate edizioni. Il New York Post si cimenta con la top ten delle situazioni più imbarazzanti della lunga storia del premio più ambito del cinema, dal 1934 a oggi.


Eccole, dalla più recente alla più datata.


2019: il conduttore mancato

Gaffe da Oscar? Dal 1934 a oggi, quei momenti che ci piace ricordare foto 1

EPA/Etienne Laurent

L'edizione di quest'anno ha già una genesi chiacchierata. A dicembre scorso, infatti, prima delle nomination, il comico statunitense Kevin Hart, classe 1979, ha rinunciato a condurre la kermesse. Motivo? Le proteste contro i suoi commenti e tweet tacciati di omofobia e risalenti a qualche anno fa, tra il 2009 e il 2011. Al momento dell'annuncio della scelta di lui come conduttore, infatti, i social si sono scatenati andando a rispolverare vecchi tweet del comico contro il mondo lgbt, e un video di un suo spettacolo di nove anni fa in cui augurava che suo figlio di tre anni non diventasse gay.

Gaffe da Oscar? Dal 1934 a oggi, quei momenti che ci piace ricordare foto 2

Kevin Hart. EPA/Andrew Gombert

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2017: Comunque non sono morta. E: Ops, abbiamo premiato il film sbagliato

Nella sezione In Memoriam, che ogni anno ricorda le morti eccellenti, si omaggia la costumista Janet Patterson, scomparsa due anni prima. Peccato lo si faccia mandando in onda urbi et orbi la foto di un'altra persona, non la sua: è quella della produttrice australiana Jan Chapman. La quale non l'ha, ovviamente, presa benissimo e ha fatto sapere via social: «Mi ha devastato vedere la mia faccia al posto di quella della mia grande amica e collaboratrice».

Non è l'unica gaffe targata 2017: a causa di una busta sbagliata consegnata a Warren Beatty, l'Oscar per il miglior film viene assegnato a La La Land. In realtà il film vincitore è Moonlight. I produttori di La La Land iniziano il discorso di ringraziamento, con tanto di Ryan Gosling ed Emma Stone sul palco. Poi la clamorosa smentita in mondovisione. «Il fatto è che nella busta c'erano due biglietti», spiega Berry Jenkins, il regista di Moonlight. Nell'altro biglietto c'era scritto «Emma Stone per La La Land», una copia che annunciava la vittoria della Stone nella categoria migliore attrice protagonista. Warren Beatty ha letto quel biglietto, uscito per primo dalla busta.

2016: No, non è la prima vittoria gay

Quando il cantante Sam Smith riceve il premio per la miglior canzone originale per Writing's on the Wall dal film Spectre dice di essere il primo uomo dichiaratamente gay a vincere un Oscar. Non è esattamente così: è stato preceduto dallo sceneggiatore Dustin Lance Black e da Elton John, Oscar per la migliore canzone nel 1995 con Circle of Life ne Il re leone (The Lion King).

2014: Ladies and Gentleman, Adele! (Adele chi?)

Il leggendario John Travolta cade sulla pronuncia e storpia il nome della cantante vincitrice, per il film Frozen, della statuetta per la migliore canzone. Travolta trasforma sul palco, anche con una certa fantasia e scarsa naturalezza di pronuncia, Idina Menzel diventa Adele Dazeem. Idina ha modo di "vendicarsi" simpaticamente l'anno dopo, chiamando sul palco tale Glam Gazingo, ovvero John Travolta.

2013: Jennifer inciampa, Viva Jennifer

La bravissima Jennifer Lawrence, vincitrice dell'Oscar 2013 come miglior attrice per Silver Linings Playbook, si accascia sulle scale del palco, emozionatissima, sulla via del ritiro della statuetta appena guadagnata, inciampando nel lunghissimo abito chiaro. Una gaffe per cui lei si definisce imbarazzatissima, ma che in realtà affronta con un sorriso e grande maestria.

https://www.youtube.com/watch?v=WDU7zLAd2-U

1985: Dritto al punto

Il premio per la miglior fotografia viene annunciato da Sir Laurence Olivier. Che va dritto al punto e non perde tempo: omette di elencare le nomination e annuncia direttamente il vincitore, Amadeus.

1964: C'è sempre un precedente

Faye Dunaway e Warren Beatty non sono stati gli unici presentatori nella storia degli Oscar a sbagliare. Nè sono stati i primi. Cinquantatre anni prima di loro – si parla in questo caso della statuetta per la migliore colonna sonora (adattamento) – ad annunciare il vincitore c'è Sammy Davis Jr. Gli danno la busta sbagliata e il povero Davis proclama John Addison come vincitore: peccato non fosse nemmeno in lizza nella categoria in questione. In realtà il premio doveva essere dato ad Andre Previn per Irma La Dolce.

1938: Di statuette e sconosciuti

Sono tempi duri per le statuette: Alice Brady vince l'Oscar come miglior attrice non protagonista, ma non può ritirarlo a causa di una caviglia rotta. Al posto suo, sul palco, a un uomo. Sconosciuto a tutti, soprattutto ai produttori e a Brady. L'attrice riceverà quindi una statuetta sostitutiva.

1934: Sorry, Frank

Will Rogers annuncia il vincitore del premio miglior regista del 1935 con le parole: «Vieni e prendilo, Frank». Sì, ma Frank chi? Lui intendeva Frank Lloyd, ma anche Frank Capra si precipitò sul palco. Dovendo poi tornare indietro, nella «passeggiata più lunga, più triste, più sconvolgente della mia vita».

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Frank Capra/Ansa

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