Dalla svastica al contrario a «DUCS», i neofascisti del terzo millennio sono davvero ignoranti
Nel giro di una settimana sul muro della casa della famiglia Pozzidi Melegnano sono comparse scritte razziste e l’inquietante svastica nazista. Angela Bedonie Paolo Pozzi sono “colpevoli” di aver adottato un ragazzo senegalese. Questa notte la sede del circolo PD di Campalto, in provincia di Venezia, è stata imbrattata con analoghe scritte inneggianti al nazifascismo. A Cremona, nella stessa nottata, i vandali hanno colpito il duomo, la piazza del comune e la Galleria del Corso: ancora slogand’elogio ai regimi di Hitler e Mussolini.
Ma c’è dell’altro. La svastica sulla casa di Melegnano, così come quella di Campalto, sono ribaltaterispetto a quellanazista, cioècon l’orientamento a sinistra, invece di quelloa destra. Il simbolo, antichissimo, orientato in senso antiorario, nelle religioni buddhista e induista, ma non solo,rappresenta la rinascita e raffigurerebbe ilritorno quotidiano del sole. Anche i graffitari neofascisti di Cremona dimostrano una scarsa cultura nella materia che propagandano: in due distinti casi hanno scritto «DUCS»invece di «Dux», l’appellativo latino utilizzato nel ventennio fascista per magnificare le gesta del duce Benito Mussolini.
Se in Italia ci sia un problema di razzismo, come sostengono le centinaia di migliaia di persone scese ieri in piazza a Milano, o si tratti soltanto un fenomeno mediatico, come dichiaratooggi dal fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, può essere argomento di dibattito. Questi casi delle ultime settimane, avvenuti a centinaia a decine di chilometridi distanza, ci dicono qualcosa di diverso, e se possibile, più preoccupante: ineofascisti del terzo millennio non conoscono le parole e i simboli dei fascisti del Novecento.
All’adesione a ideologie che sono costate la vita a milioni di persone si somma l’ignoranza, e quindi la mancanza di consapevolezza. Diceva il filosofo chela storia si ripete due volte, la prima come tragedia e la seconda come farsa: ironizzare su quel «Ducs» può sembrare facilissimo. Ma inneggiare al nazismo e al fascismo “per sentito dire” può essere addirittura più pericoloso che farlo conoscendone il passato. Verrebbe da parafrasare: la storia si ripete due volte, la prima come tragedia, la seconda come ignoranza della tragedia stessa.