Tajani si dichiara antifascista. Il padre di Di Battista lo attacca: «Facevi il saluto romano»

Alessandro Di Battista è in silenzio social, suo padre Vittorio è più attivo che mai. E dalla sua bacheca accusa il presidente del Parlamento Europeo: «Ogni volta che incrociava un noto esponente neo fascista dell’epoca, il senatore Alfredo Pazzaglia, Tajani faceva il saluto fascista»

Anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani è inciampato sul luogo comune: «Mussolini ha fatto anche cose positive». Come prevedibile, hanno protestato tutti: sindaci, segretari di partito, partiti italiani e stranieri. Tutti. Mancava solo lui, Vittorio Di Battista, ormai quasi più famoso del figlio Alessandro, scomparso da ormai più di un mese. Anche lui se l’è presa con Tajani, ma non per aver tirato fuori quel logo comune sul Fascismo. Il fatto che Mussolini abbia fatto anche cose buone – dice Vittorio Di Battista – è «un concetto condivisibile. Il Mussolini ante guerra [è stato] un uomo di riforme innegabili». Quello che a papà Di Battista non è andato giù è il fatto che Tajani, scusandosi per le sue parole, si sia definito «convintamente anti-fascista». «E questo – scrive su Facebook – non è vero. Tajani, da qualcuno indicato come parente, non si sa come, del maresciallo Badoglio, è stato visto prosperare nei locali del Secolo d’Italia, nei corridoi della sede nazionale del Movimento Sociale Italiano e, udite udite, fare il saluto romano (mano destra chiusa, braccio teso verso l’alto con inclinazione di circa 45°) ogni volta che incrociava un noto esponente neo fascista dell’epoca, il senatore Alfredo Pazzaglia, galantuomo originario della Sardegna». Accuse gravissime, che si concludono con un appello e una domanda: «Antonio, cerca di essere serio. Facevi il saluto romano o ti proteggevi dalle botte che ti voleva rifilare quel tale Pazzaglia, galantuomo originario della Sardegna?».


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