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Che cos’è il «survival sex» di cui si parla tanto in Inghilterra

Il Regno Unito è la quinta economia al mondo. Negli ultimi anni ha quasi sempre riportato tassi di crescita positivi. Eppure nel Paese membro del G8 cresce la povertà e si diffondono nuovi mali sociali, e nuove strategie di sopravvivenza 

Nel Regno Unito la politica indaga su un nuovo, grave fenomeno: il «survival sex» o sesso di sopravvivenza. Sono aumentati i casi di donne che scelgono di prostituirsi, in alcuni casi per la prima volta, soltanto per sbarcare il lunario. A volte lo fanno per una manciata di sterline, anche solo £5, come ha spiegato a Open Laura Watson dell’English Collective of Prostitutes, un’associazione per i diritti delle prostitute.

Una parola, «prostituzione», che nasconde però realtà molto diverse: in questo caso non si tratta di donne che sono costrette a vendere il loro corpo da terzi, oppure che scelgono di farlo in quanto escort, magari anche con l’ambizione di mantenere uno stile di vita elevato. Si tratta esclusivamente di donne, molte delle quali di nazionalità inglese e non straniera, che ricorrono alla prostituzione come unico mezzo per poter comprare da mangiare e pagare le bollette.

Sintomo quindi non di un cambiamento culturale o di un’inasprimento nella tratta delle donne, quanto di una crisi economica e sociale sofferta soprattutto dai ceti più deboli della società. Una vera «crisi della povertà» come racconta Watson non dovuta a un rallentamento dell’economia (questa volta non c’entra la Brexit), ma al crescente numero di poveri, da attribuire in larga misura alle politiche d’austerità messe in atto dai governi conservatori dal 2010 in poi.

Crisi di povertà: i dati

Secondo dati del centro di ricerca Centre for Fiscal Studies (CFS), circa un quinto della popolazione britannica vive in povertà: ben 14 milioni di persone. Un dato sconcertante per un Paese membro del G8 che vanta la quinta economia al mondo. Gli anni dalla crisi economica in poi però non hanno visto un aumento del divario tra ricchi e poveri. Il salario medio è aumentato ma soprattutto la forbice tra la fascia di popolazione più ricca e quella più povera è diminuito tra il 2007 e il 2016.

Allo stesso tempo sono in aumento i fenomeni legati alla povertà, come il numero di clochard, il numero di persone che dipendono dalle mense dei poveri e, come rivela la recente inchiesta parlamentare, anche il numero di persone che pratica il sesso di sopravvivenza. Nella città di Sheffield per esempio l’aumento è stato del 166 per cento – secondo Watson – mentre a Doncaster, una città al nord-est del Paese, del 60 per cento.

Il rapporto CFS mostra come i guadagni delle famiglie più povere siano fermi o in diminuzione. Una dinamica che è destinata ad aggravarsi, anche dal punto di vista numerico. Il fattore determinate è l’incremento nel numero di bambini che vivono in condizioni di relativa o assoluta povertà, che secondo le stime CFS potrebbe crescere di 7 punti percentuali nei prossimi anni.

Austerity Britain

Una situazione che ha suscitato anche il rimprovero delle Nazioni Unite che ha recentemente accusato il Governo britannico di «infliggere» la miseria sui propri cittadini a causa delle politiche di austerità messe in atto dal 2010 in poi. A differenza dell’Italia o della Grecia, il Regno Unito non ha dovuto fare i conti con la troika e non ha dovuto neppure limitare la spesa pubblica per ridurre il suo debito pubblico o per proteggersi dalla speculazione finanziaria.

La Gran Bretagna negli ultimi anni non è mai stata a rischio default. Le politiche d’austerità – basate appunto sulla riduzione della spesa pubblica – sono state auto-imposte da successivi governi conservatori con l’obiettivo di rendere più attrattivo il Paese ai finanziatori stranieri e quindi, almeno in teoria, anche più competitivo a livello globale.

Ma i costi di questa scelta non sono stati distribuiti equamente e il taglio della spesa pubblica è stato sentito soprattutto dalle fasce di popolazione più deboli, che dipendono maggiormente dai sussidi di stato. Come ha spiegato a Open Laura Watson, un numero elevato dei casi di donne costrette a praticare il sesso di sopravvivenza sono state portate a compiere questa scelta proprio a causa dei tagli ai sussidi di stato.

I genitori single con a carica dei figli percepiscono circa 2 mila sterline in meno a causa dei tagli al welfare degli ultimi 10 anni. La famiglie con 4 o più figli a carico invece riceveranno circa 4 mila sterline in meno all’anno. Significativi, secondo Watson, anche i ritardi nell’assegnazione dei benefit oltre alle nuove sanzioni previste per chi non soddisfa i criteri del caso, come per chi non si presenta agli incontri nei centri di impiego.

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