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Di Maio: «Lo ius soli non è nell’agenda del governo»

22 Marzo 2019 - 09:48 Redazione
Sebbene sia favorevole a concedere la cittadinanza italiana allo studente che ha salvato i compagni di scuola da dirottatore Ousseynou Sy, il vicepremier frena sullo ius soli

Favorevole alla concessione della cittadinanza italiana a Rami, il ragazzino egiziano che ha salvato i compagni di scuola dalla follia del dirottatore Ousseynou Sy, ma contrario a introdurre lo ius soli in Italia.Questa è la posizione del vicepremier Luigi Di Maio, che in un'intervista ad Agorà su Rai3 ha dichiarato che la riforma della cittadinanza italiana «non è nell'agenda del governo» e che un eventuale ius soli deve essere valutato a livello europeo.

Di Maio, dunque, sembra mantenere la stessa posizione espressa in campagna elettorale e durante gli ultimi mesi del governo Gentiloni, quando in Parlamento infuriava la battaglia per l'approvazione dello ius soli (ovvero sulla concessione della cittadinanza a chiunque sia nato sul territorio).

La sicurezza

Nel corso dell'intervista, Di Maio ha affrontato numerose tematiche: «C'è un progetto di sicurezza nazionale che presto sarà presentato, occorre iniziare a muoverci sulla prevenzione, non solo sulla repressione. L'Italia deve iniziare a dotarsi di una National Security Strategy sul modello Usa. Ci sta lavorando il ministro Trenta, dietro la guida di Palazzo Chigi. L'obiettivo è mettere in rete i ministeri degli Interni, della Difesa e dei Trasporti con i nostri servizi della sicurezza. Non si tratta di un affronto a Salvini», ha aggiunto il vicepremier.

Affrontando il tema migranti e in particolare della vicenda Mar Jonio, Di Maio ha spiegato che secondo lui l'Italia è diventata «il palcoscenico dell’immigrazione», sottolineando: «Un potere dello Stato, la magistratura, ha riconosciuto che c'erano le condizioni per sequestrare l'imbarcazione».

L'arresto di Marcello De Vito

Commentando l'arresto del presidente del consiglio comunale di Roma Marcello De Vito, Di Maio ha fatto solo una breve dichiarazione: «Non vedo il caso Roma, vedo il caso De Vito. La Giunta deve andare avanti per portare a casa una missione difficilissima, mettere a posto la città di Roma. Il Movimento può continuare a camminare a a testa alta. Noi 30 secondi dopo mettiamo fuori le persone. Le altre forze politiche in parlamento non fanno così. In 10 anni è l'unico caso di corruzione ed è uno shock. Appena abbiamo appreso che è stato arrestato l'ho cancellato per sempre dal M5S».

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