Forza Nuova a Prato. I militanti gridano «ebreo!» a Gad Lerner

Il giornalista è stato preso di mira dai militanti di Forza Nuova: «Gli insulti antisemiti sono diventati sistematici»

Nel giorno del centenario della fondazione dei fasci di combattimento, i manifestanti di Forza Nuova si sono ritrovati alle 15.30 nella piazza del Mercato Nuovo della città toscana. Il giornalista Gad Lerner ha deciso di «andare a vedere» cosa stava succedendo a questo raduno, dopo aver partecipato al presidioantifascista organizzato in risposta alla manifestazione.


Come mostra un video di la Repubblica, Lerner è stato insultato dai militanti di Forza Nuova epoi chiamato«ebreo» mentre si allontanava.Il giornalista si è poi girato per identificare da chi provenisse l’invettiva eha affermato: «Certo che sono ebreo». Immortalata da una telecamera l’imbeccata sorprende di più, ma come ha spiegato Lerner il 20 marzo in un articolo su Nigrizia, gli «sporco ebreo» sul web sono diventati di routine.


Agli amici che mi consigliavano di denunciare alla polizia postale le migliaia di insulti rivolti contro la mia persona, in quanto ebreo, ho sempre risposto che preferivo lasciar perdere. Lettere anonime minacciose ne ricevo da quando lavoro in televisione, ci ho fatto il callo. Poi è arrivato internet e, si sa, è stata la festa grande di chi finalmente poteva sfogarsi a inviare in forma anonima uno «sporco ebreo». Se adesso scelgo di riflettere con voi sul campionario di questi insulti, è per la sistematicità argomentativa cui sono pervenuti, delineando una visione del mondo in cui l’antisemitismo torna ad assumere il ruolo di collante.

Alla manifestazione non sono stati presi di mira personalmente gli altri giornalisti, ma è stato comunque richiesto a tutti di presentare il tesserino dell’Ordine professionale, che è stato poi fotografato. «Informata che ai giornalisti impegnati nei servizi sulla manifestazione di Forza nuova a Prato sono stati fotografati i tesserini, l’Ast, Sindacato Unico e Unitario dei Giornalisti, si rivolge al signor prefetto e al signor questore di Prato per conoscere i motivi di tale, inusuale procedura», ha scritto il sindacato della stampa toscana.«Il fatto che sia riprodotta, e quindi conservata, la tessera professionale desta quantomeno delle perplessità e può aprire la strada a supporre che possa trattarsi di una schedatura».