Figlio di due donne, il Viminale si oppone alla trascrizione dell’atto di nascita: «È un capriccio ideologico»

Dopo l’ok del Comune di Bari e della procura, arriva lo stop del ministero dell’Interno che ha impugnato la procedura

«La cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, per nascita da padre o da madre cittadini italiani, quindi un bambino partorito all'estero da madre britannica, anche se unita civilmente con una donna italiana, non può ottenere la cittadinanza ed essere iscritto nell'anagrafe dei cittadini italiani».


Con queste motivazioni il ministero dell'Interno, tramite l'avvocatura dello Stato, ha spiegatoil ricorso con il quale chiede al tribunale di Bari di cancellare la trascrizione dell'atto di nascita di un bambino figlio di due donne omosessuali,una inglese e l'altra italiana.


Nel procedimento il Comune di Bari ha sostenuto la trascrizione dell'atto, così come l'avvocatura per i diritti Lgbtq. Nei giorni scorsi anche la procura di Bari, che per prima aveva chiesto la cancellazione dell'atto, ha ritirato la richiesta dopo aver accertato l'avvenuta trascrizione in Italia dell'unione civile registrata all'estero.

Il caso

Nel 2017 due donne, una inglese e l'altra italiana, chiedono al Comune di Bari, attraverso l'ambasciata, di registrare l'atto di nascita del figlio, per poter successivamente ottenere la cittadinanza. In un primo momento il Comune respinge la richiesta delle donne, fatto che spinge la coppia a presentare ricorso.

Al secondo tentativola richiesta viene accolta dal Comune che decidedi registrare l'atto di nascita per preservare l'interesse del minore. All'inizio di marzo del 2018 arriva la nota del ministero secondo cui l'atto non è trascrivibile. A questo punto, l'amministrazione comunale trasmette gli atti alla procura che, dopo mesi di verifiche, chiede al tribunale di cancellare l'atto di nascita.

Tuttavia, a fine marzo del 2019, la procura revoca la domandadi cancellazione. «La richiesta è stata revocata – aveva chiarito il procuratore – perché abbiamo verificato le prove della previa trascrizione dell'unione civileche il Comune ci aveva inviato. Questo era l'anello che mancava e invece c'è».

Ma l'intervento del ministero dell'Interno cambia ancora una volta l'epilogo di questa storia.L'udienza, che si sarebbe dovuta tenere ad aprile, avrebbe dovuto prendere atto della rinuncia della procura, ma il ministero si è costituito nel procedimento con l'avvocatura di Stato e ha chiesto la cancellazione dell'atto di nascita.

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La posizione del Viminale

Secondo il ministero dell'Interno«l'unione civile fra la cittadina britannica e la cittadina italiana, che risulta indicata come "altro genitore", non può comportare, nonostante la trascrizione in Italia, l'equiparazione di quest'ultima al padre». Il minore, cioè, «non può considerarsi italiano perché non ha alcun legame di sangue con un cittadino italiano».

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario della Lega in Puglia, Andrea Caroppo. «Il Comune di Bari ha attestato una circostanza non vera e impossibile – ha detto – ovvero che un bambino sarebbe nato da due donne. Benissimodunqueha fattoil ministero dell'Interno aopporsi a questo capriccio ideologico ai danni di quel bambino: il tribunale – ha concluso – non lo consenta».

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