Le celebrità boicottano gli hotel del sultano omofobo del Brunei


Dal 3 aprile, come riporta anche Amnesty International, i sudditi omosessuali del sultano del Brunei potranno essere soggetti a flagellazione o lapidazione. Il piccolo Stato del Sud-Est asiatico nel 2014 è stato il primo nella regione a scegliere di applicare la sharia, un'interpretazione integralista delle norme di comportamento contenute nel Corano. La nazione nell'isola del Borneo è governata da uno dei pochi capi di Stato al mondo con potere assoluto, il sultano Hassanal Bolkiah che – come vuole il luogo comune sui sultani – ha iniziato a costruire la sua ricchezza sulle esportazioni di petrolio e gas.
https://twitter.com/statuses/1113354337789579264
Come funziona il sistema legale del Brunei
Secondo quanto riporta il Governo del Brunei sarà formalizzato un «doppio sistema legale», per altro già esistente di fatto: resterà in vigore la common law, ma parallelamente sarà rispettata anche la sharia. I due sistemi dovranno quindi funzionare in parallelo.
Manterranno la pace e l'ordine e preserveranno la religione, la vita, la famiglia e gli individui indipendentemente dal sesso, dalla nazionalità, dalla razza e dalla fede … La legge Syariah, oltre a criminalizzare e scoraggiare atti contrari agli insegnamenti dell'Islam, mira anche a educare, rispettare e proteggere i diritti legittimi di tutti gli individui, la società o la nazionalità di qualsiasi fede e razza.
Una dichiarazione banale, che sembra voler mettere assieme il moderno col tradizionale, omettendo l’abisso esistente tra un sistema che riconosce i diritti delle persone, e un altro dove si prevedono pene corporali e tra i crimini conta anche l’omosessualità.
Le celebrità invitano a boicottare gli hotel del Sultano
George Clooney, già noto per la sua attenzione alle questioni sociali, è stato il promotore fin dalla fine di marzo di un boicottaggio degli hotel di lusso appartenenti al Sultano, facenti parte della Dorchester Collection. La catena di alberghi è presente in diversi Paesi occidentali: Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Italia. La società che li gestisce è la Brunei Investment Agency. Clooney confessa di essere stato già ospite in passato di alcuni di questi alberghi, ammettendo di non essere stato attento:
Sono stato in molti di questi perché non avevo fatto i compiti e non sapevo chi li possedeva.
A Clooney si sono presto aggiunte altre celebrità, come Ellen DeGeneres che posta su Facebook un elenco degli alberghi facenti parte della Dorchester Collection.
https://www.facebook.com/ellentv/photos/a.182755292239/10157451218512240/
L’elenco dei Vip che appoggiano il boicottaggio sta diventando sempre più numeroso, e ora conta anche il cantante Elton John che si congratula per l’iniziativa su Twitter, suggerendo la possibilità che tra i dipendenti degli alberghi del Sultano ci siano anche degli omosessuali:
https://twitter.com/statuses/1112070070103146496
Mi congratulo col mio amico, #GeorgeClooney, per aver preso posizione contro la discriminazione e l'intolleranza anti-gay che si svolge nella nazione del #Brunei – un luogo dove le persone gay sono brutalizzate, o peggio – boicottando gli alberghi del Sultano. I nostri cuori si rivolgono ai dipendenti buoni e laboriosi delle proprietà di proprietà del Sultano del Brunei, molti dei quali sappiamo essere gay.
Alcune ristorazioni della Dorchester Collection
- The Dorchester, Londra
- 45 Park Lane, Londra
- Coworth Park, Regno Unito
- The Beverly Hills Hotel, Beverly Hills
- Hotel Bel-Air, Los Angeles
- Le Meurice, Parigi
- Hotel Eden, Roma
- Hotel Principe di Savoia, Milano