Il ritorno di Pisapia: «Mi candido alle Europee»

Dopo la fine dell’esperienza di Campo progressista, l’ex sindaco di Milano ha deciso di dare un’altra chance alla politica. Secondo le indiscrezioni dovrebbe presentarsi nella lista unica Pd-Siamo Europei

«Dobbiamo provarci ancora. Eccomi, allora, di nuovo qui». Giuliano Pisapia torna in politica, davvero. Con un post su Facebook l'ex sindaco di Milano ha lanciato la sua candidatura per le elezioni europee, fissate in Italia per il 26 maggio. Non ha annunciato apertamente con chi si presenterà, ma è molto probabile che il suo nome si troverà sotto il simbolo della lista unica Pd – Siamo Europei.


Il volto di Pisapia era uscito dai radar da circa un anno e mezzo. Sulla sua pagina ufficiale l'ultimo post risale al 6 dicembre 2107, quando dava il suo addio a Campo progressista: il progetto nato a febbraio 2017 che puntava a creare un'alleanza fra le forze di centrosinistra, compreso PD e Articolo 1 – Mdp. «Campo progressista ha combattuto ma c’è un momento in cui le speranze di trasformare un progetto in realtà diventano irragionevoli illusioni. Questo è quel momento».


https://www.facebook.com/giulianopisapia1/posts/2060986540605340?__xts__[0]=68.ARBa3WS8TGr4ZouuZKd6cBXXUCimRzVmv17RvJAlJQ-z6ZhfvUgsDQeFr-SuaCPNbKLWu-rpoEiV_7k7nZ_do6716RNOXr-Wpbqun4KICVdvh3OIE8ujtBy38swFwvWPHZP_reecrBFGmHG69yifrH0JmTzFnJvpm5NKw7_RFpP5-tQ1GQFtzm5Naozf847ugZhFq3D-t-vQa-Iy6gbdZ0GQXi1jbrOA5uTaA0SHwEVhi94O6W2xgpc6MkAtCPuIrDGY8bc-kXdkCDKYB4SbreFYPE6dpyA2ftJffVExLwdOaTujpg0oWR0PH4BL8CfItRKEzpeuV-NiLFAKSE2Gpw&__tn__=-R

Nel suo post racconta che in questo periodo lontano dalla politica ha continuato a conoscere l'Italia: «Ho partecipato a quasi duecento appuntamenti e incontri con realtà di volontariato, associazioni, amministratori locali, partiti e sindacati, forze civiche e progressiste». E di tutti questi incontri, ne ricorda uno in particolare, in un ateneo: «A un dibattito all'Università uno studente mi ha ricordato una frase di Gramsci: “Odio gli indifferenti”».

E così la decisione, motivata da due fattori: la speranza che il centrosinistra possa unirsi attorno a un nuovo progetto e la paura di lasciare tutto nelle mani di destre e populisti: «La paura per quello che si sta concretizzando e la fiducia che insieme lo si possa fermare attraverso un reale cambiamento mi hanno convinto che la delusione e la paura debbano lasciare spazio alla speranza e a un rinnovato impegno».

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