Londra, nasce la zona a traffico limitato più rigida al mondo

Una settimana passata nella capitale inglese costa quattro ore e mezzo di vita a una persona in salute. «L’inquinamento atmosferico è un killer silenzioso, siamo in una vera e propria emergenza sanitaria», scrive il sindaco Sadiq Khan che ha varato norme in vigore h24 che dovrebbero far calare le emissioni dei veicoli

Londra è irrespirabile. L’inquinamento dell’aria è diventato «un’emergenza sanitaria – afferma il sindaco Sadiq Khan – e farò tutto ciò che in mio potere per migliorare la nostra salute».


Non si tratta delle solite belle parole che i politici dicono in giro per talk-show e conferenze: l’amministrazione della capitale inglese ha varato le più rigide norme al mondo in materia di traffico e inquinamento. Lunedì 8 aprile 2019 parte «Ulez», la «Ultra Low Emission Zone».


La Ulez coprirà tutto il centro di Londra e sarà attiva 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Pochissimi i veicoli che potranno circolare senza problemi (principalmente auto elettriche o ibride). Tutti gli altri dovranno pagare una tassa giornaliera che va dalle 12,50 sterline per macchine e motocicli alle 100 sterline per autobus e camion.

Ma non è tutto: dal mese di ottobre 2021 l’area sarà estesa fino alle grandi circonvallazioni esterne alla città. La più grande area urbana a traffico limitato del pianeta.

Londra, nasce la zona a traffico limitato più rigida al mondo. Il sindaco: «È emergenza sanitaria» foto 1

Twitter | Sadiq Khan, sindaco di Londra

«L’inquinamento atmosferico di Londra è un killer silenzioso. Migliaia di abitanti muoiono prematuramente ogni anno per l’aria sporca e molti di più sviluppano malattie che cambiano per sempre la vita delle persone».

Il sindaco Khan ha fatto della lotta a questo problema la sua principale attività nelle quali rientra anche la Ulez: «Gli esperti dicono che servirà a ridurre le emissioni dei trasporti stradali, gli ossidi di azoto dovrebbero diminuire di circa il 45% entro il 2020».

Le misure per abbassare i livelli di smog intervengono dopo che studi e conferme dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno certificato che l’inquinamento atmosferico causa ogni anno più di 40.000 morti nel Regno Unito, 9.400 solo nella capitale.

In una ricerca del prestigioso King’s College di Londra, finanziata dal Governo britannico, è stato calcolato che passare una settimana all’ombra del Big Ben costa 4 ore e mezzo della propria vita. E tutto ciò ha anche un costo per il Servizio sanitario del Regno Unito: 6 miliardi di sterline nel bilancio nazionale, mentre per la sola città di Londra il prezzo per l’emergenza è valutato in 650 milioni di sterline annui.

Londra, nasce la zona a traffico limitato più rigida al mondo. Il sindaco: «È emergenza sanitaria» foto 2

Shutterstock | Londra è una delle peggiori città al mondo per livello di traffico cittadino

Nel comunicato reso noto da Khan, il sindaco non ne fa una questione economica, ma sociale: «Mi impegno a usare tutti i poteri a mia disposizione per questa battaglia. Sappiamo per certo che l’inquinamento atmosferico riduce l’aspettativa di vita e che rovina la vita delle persone con malattie come asma, polmonite, demenza, cancro e disfunzioni cardiache».

Eppure il Comune non è riuscito a trovare un accordo con l’opposizione conservatrice su queste misure. Forse proprio perché Khan le ha varate «soprattutto per difendere i bambini e le fasce di popolazioni più povere, i primi a essere colpiti dall’inquinamento. In alcune zone popolari i bambini crescono con polmoni rachitici».

«I poveri non hanno il numero di macchine e non contribuiscono all’inquinamento urbano come la parte più benestante della città – conclude Khan – ma sono quelli che più ne soffrono: per me è assurdo vivere oggi in una Londra di Dickens e non in una città moderna del 21° secolo».

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