Il ministro Bussetti: «A scuola gli immigrati vanno tutelati, ma prima i nostri figli»

«I cambiamenti della società sono una sfida. Con la collaborazione delle forze politiche e sociali possiamo governare le dinamiche demografiche, riuscendo a offrire più scuola ai nostri ragazzi», questo il messaggio lanciato dal ministro dell'Istruzione Marco Bussetti.


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I dati sulla scuola e sul numero di studenti

Il commento è legato ai dati dello studio di Skuola.net, bastato sui dati del Miur. Dall'indagine emerge che l'anno prossimo varcheranno le porte delle aule scolastiche circa 70mila alunni in meno, che diventeranno 360mila nell'arco dei prossimi 5 anni. Dallo studio emerge anche che ben un milione di studenti negli ultimi 20 anni sono stati stranieri: un dato che ha tamponato gli effetti del calo demografico.

Il commento di Bussetti sul numero di studenti

Il ministro dell'Istruzione Bussetti, dalle pagine de La Stampa, non si dice preoccupato per questo calo di numero di studenti. Anzi, il ministro vede questa lieve inflessione come un modo per «offrire più scuola ai giovani». Ciò si traduce, secondo il ministro, in maggiore possibilità di scelta tra tempo pieno e tempo parziale, nella riduzione delle «classi pollaio» e maggiore attenzione agli alunni.

L'immigrazione e la scuola: priorità «ai nostri giovani»

I fenomeni migratori e la frequentazione della scuola da parte dei figli degli immigrati ha affievolito la perdita di studenti dalle scuole italiane. Bussetti ha dichiarato che: «La scuola è il luogo principale di inclusione nella nostra società. Voglio ribadire anche che questo governo non agisce in maniera pregiudiziale rispetto alla questione migratoria».

Il ministro dell'Istruzione ha poi aggiunto: «Penso anche, però, che il primo pensiero debba sempre essere quello di aiutare i nostri giovani affinché possano farsi una famiglia, avere dei figli, vivere con serenità il loro progetto di vita. La ritengo una priorità assoluta»

I fondi destinati all'edilizia scolastica

Negli scorsi giorni, Bussetti aveva commentato lo stanziamento di 7 miliardi di fondi per l'edilizia scolastica italiana: «Abbiamo tanti edifici scolastici che sono privi delle certificazioni. Questi edifici hanno necessità di essere certificati secondo le norme di legge che riguardano la sicurezza – ha commentato il ministro, specificando poi – parlo del certificato di protezione incendi, della dichiarazione valutazione rischi, degli impianti elettrici».

In una nota ufficiale del Miur si è reso noto che 7 miliardi di fondi sono stati stanziati dal Governo per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, di cui 80 milioni destinati all'adeguamento sismico. «Abbiamo tanti edifici scolastici che sono privi delle certificazioni, che non significa insicuri ma che hanno necessità di essere certificati secondo le norme di Legge che riguardano la sicurezza; parlo del certificato di protezione incendi, della dichiarazione valutazione rischi, degli impianti elettrici», ha aggiunto.

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