Morto l’ex presidente peruviano Alan García, si era sparato poco prima di essere arrestato

Era stato accusato di aver accettato tangenti dall’azienda edile brasiliana Odebrecht 

L’ex presidente peruviano Alan García, 69 anni, è morto nel pomeriggio (ore italiane) del 17 marzo dopo esser stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Casimiro Ulloa di Lima. Garcia si è sparato mentre era in corso il suo arresto. Durante l'operazione della polizia, che si è svolta nella sua abitazione, García si sarebbe chiuso in una stanza e ha cercato di togliersi la vita. A nulla è servito il delicatissimo intervento chirurgico a cui è stato sottoposto l'ex presidente peruviano per rimuovere il proiettile dalla testa.


Le accuse contro l'ex presidente García

Le accuse contro l’ex presidente si riferiscono al periodo del secondo mandato: alcuni suoi collaboratori avrebbero intascato tangenti per far vincere un bando di gara per la costruzione della linea 1 della metropolitana di Lima all’azienda edile Odebrech. Il gruppo edile ha ammesso a processo di aver versato, a partire dal 2004, oltre 30 milioni di dollari in tangenti a diversi esponenti politici peruviani, tra cui Luis Nava e suo figlio José Antonio Nava, collaboratori di García nel secondo mandato.


https://twitter.com/statuses/1118128949920436224

L’ultimo tweet di García

L’ex presidente peruviano aveva ribadito la propria innocenza ieri, 16 aprile 2019, con un tweet: «Non vengo menzionato in alcun documento, né alcuna prova è a mio carico. Sono solo speculazioni e invenzioni. Non mi sono mai venduto e questo è già stato dimostrato». 

Gli altri arresti correlati al caso Odebrech

Oltre al tentato arresto di García, la polizia peruviana ha arrestato nella stessa mattinata sia l'ex collaboratore dell'ex presidente Luis Nava e Miguel Atala, ex vice presidente peruviano. 

La presidenza García in Perù 

L’ex capo dello Stato ha sempre rigettato le accuse. García è stato presidente del Perù due volte: il primo incarico durò dal 1985 al 1990, il secondo mandato dal 2006 al 2011.

Foto copertina: Ansa | Alan García​​​​​​​

Leggi anche: