Madre e padre (no-vax) litigano sulla vaccinazione dei figli. Il giudice: «La tutela della salute è un diritto costituzionale»

 Il tribunale di Pistoia autorizza le vaccinazioni: «Appare evidente che il padre abbia una scarsa concezione del valore solidaristico dell’articolo 32 della Costituzione, ossia della concreta salute di tutta la collettività»

Alla fine il Tribunale di Pistoia ha autorizzato la madre a sottoporre, anche senza consenso del padre, i suoi due figli di 7 e 12 anni a tutte le vaccinazioni raccomandate e ai rispettivi richiami. L'uomo non è un integralista no-vax: si opponeva solo ai richiami dei vaccini, inutili a suo dire, e alla vaccinazione facoltativa contro il virus del papilloma. Ma la madre dei bambini non era d'accordo.


Mesi di litigi si sono conclusi con la sentenza dei giudici: «La responsabilità genitoriale verso i figli minori è indiscutibile e implica l'obbligo dei genitori di garantire il più ampio diritto alla salute». E nel concetto di "più ampio", ovviamente, rientra anche la necessità che i bambini eseguano il richiamo delle vaccinazioni.


La questione del vaccino per il virus del papilloma, invece, i giudici hanno citato nella sentenza la Costituzione. «Appare evidente che il padre abbia una scarsa concezione del valore solidaristico dell'articolo 32 della Costituzione, ossia della concreta salute di tutta la collettività. Soprattutto trattandosi di virus che possono contagiare estranei alla famiglia».

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