Elezioni in Spagna: vittoria dei socialisti, ma senza maggioranza. Vox per la prima volta in Parlamento

Il primo ministro uscente Pedro Sànchez  torna al governo con il suo partito socialista. Il Psoe ha ottenuto 123 seggi. Storico risultato di Vox: il partito di estrema destra ha superato la soglia di sbarramento ottenendo 24 seggi

Il Partito Socialista di Pedro Sànchezha vinto le elezioni in Spagna. Il Psoeesce dalle urne come primo partito con123 seggi, 38 in più rispetto alle scorse elezioni, quando si era fermato a85. Al secondo posto, con 66 seggi, il Partito Popolare di Pablo Casado, di centrodestra, in perdita rispetto alle elezioni del 2016, quando ne aveva ottenuti 137.


Segue il partito liberale Ciudadanos, con 58 seggi, 25 in più rispetto al 2016. Il partitodi sinistra radicale Unidas Podemos, nato dopo il movimento degli Indignados, perde 29 seggi per scandali e lotte interne, e se neaggiudica 42. L'ultradestra Vox, entrerà per laprima voltain Parlamento, con 24seggi.


In questa elezione, l'affluenza è stata record, raggiungendo 73,74 per cento contro il 66,4 per cento del 2016. In Catalogna, l'affluenza è stata del 76 per cento,il 18 per centoin più rispetto alle scorse elezioni.

Una maggioranza incerta

La composizione del governo restaincerta: né le forze di sinistra né quelle di destra hanno i numeri per poter governare da sole.Sànchez potrebbe trovarsi costretto a chiedere di nuovo il supporto dei partiti catalani.

A questo puntodiventerebbeindispensabile l'appoggio degli indipendentisti, in particolare dell'Erc, la Sinistra Repubblicana della Catalogna, che lo scorso marzo aveva fatto cadere il governo di Sànchez negando il sostegno alla legge di bilancio.

La destra divisa

Non è bastata alla destra la retorica nazionalistae anti-europeista per superare il centro-sinistra. Il partito popolare e Ciudadanossi rubano voti a vicenda mettendo assieme un numero di consensi che il Partido Popular aveva ottenuto da solo tre anni fa. L'unione del Partito Popolare, Ciudadanos e Vox li porterebbe ad ottenere solo 145 seggi.

Sànchezdivide et impera

La Spagna esce da queste elezioniframmentata. I socialisti vincono ma non stra vincono e allora la questione catalana torna ancora una volta al centro della scena politica spagnola come un possibile ago della bilancia. Il primo ministro per governare una Spagna divisa potrebbe dover fare concessioni proprio a chi si vuole staccare dal Paese.

Auscire indebolito da queste elezioni è proprio uno dei simboli dell'indipendentismo catalano: Carles Puidgemon. L'ex presidente della Generalitat de Catalunya, attualmente in esilio in Belgio per sfuggire al processo per alto tradimento, dopo la convocazione del referendum sull'autonomia della Catalogna del 2016, si era presentato alle elezioni con Junts perCatalunya. Ma alla sua lista i catalanisembrano aver preferito la lista della Sinistra Repubblicana, ERC, più aperta al dialogo con Madrid, che si èguadagnata 15seggi.

Il leader di ERC, Oriol Junqueras, è in carcere da un anno e mezzo con l'accusa di dichiarazione illegale di indipendenza dopo il referendum del 2017. Junqueras ha svolto la sua campagna in carcere, dopo essere stato autorizzato dal consiglio elettorale a tenere conferenze stampa in prigione.

«Questo è solo l'inizio» ha affermato il segretario generale di Vox, Javier Ortega Smith, in un discorso in piazza a Madrid, «Ognuno dei nostri deputati farà una vera opposizione, gli altri dovranno rispondere alle nostre proposte. Siamo inarrestabili»

Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev –agenziavista.it

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