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Vallerano, il paesino nella Tuscia dove CasaPound ha preso il 20%

29 Aprile 2019 - 18:55 Angela Gennaro
L'attuale capogruppo di minoranza, Jacopo Polidori, sempre di CasaPound, è già noto alle cronache cittadine: per un pestaggio, tre anni fa, per cui ha subito una condanna in primo grado

A Vallerano, comune di 2.500 abitanti salito agli onori delle cronache suo malgrado oggi, lunedì 29 aprile, per lo stupro di gruppo di Viterboai danni di una donna di 36 anni, nessuno parla. Tra il comune e la sede di CasaPound Italia ci sono tre bar. Nessuno ha voglia di rispondere a domande sull'accaduto. «Non sono di qui. Non so nulla. Non sappiamo nulla». Il paesino della Tuscia è invaso da giornalisti.

Qui Casapound Italia ha preso, alle ultime elezioni comunali del 2018, intorno al 20%, esprimendo tre consiglieri di minoranza. Su Cpi, spiega il vicesindaco Luca Poleggi della lista civica Obiettivo Vallerano, di sinistra, sono confluiti anche alcuni voti del tradizionale centrodestra, che non si è presentato al voto con una lista propria.

L'attuale capogruppo di minoranza, Jacopo Polidori, sempre di CasaPound, è già noto alle cronache cittadine: per un pestaggio, tre anni fa, insieme a un «altro consigliere di minoranza»ai danni di un ragazzo ventenne«reo» di aver scritto un post sui social in cui dileggiava il movimento della tartaruga frecciata. Per quell'avvenimento Polidori – racconta il sindaco di Vallerano, Adelio Gregori – «ha riportato una condanna di primo grado. Ora si attende l'appello, il processo è in corso, non sono io che devo giudicare. Nel frattempo continua a fare il consigliere comunale, la legge glielo permette. Tutti sappiamo quello che è successo».

Francesco Chiricozzi, il consigliere arrestato per lo stupro di gruppo, è nato nel 2000. «Un ragazzo giovane», dice ancora il sindaco. «Conosco la famiglia, di sani principi e valori, che ha gestito un'attività fino a qualche anno fa. Mi rimane difficile accettare quello che è successo». Secondo gli inquirenti, dopo lo stupro avrebbero minacciato la vittima: «Statti zitta, quello che è successo non deve uscire».

«Casapound Viterbo non intende partecipare alla gogna mediatica, già abilmente partita guarda caso insieme all'inizio della campagna elettorale, nei confronti di due suoi giovanissimi militanti», si legge sulprofilo Facebook di CasaPound Italia Viterbo.

«Il reato contestato è molto grave ed estraneo al nostro dna e sarà la magistratura a dover decidere la colpevolezza o l’innocenza dei ragazzi in base alla veridicità delle affermazioni della parte lesa. Confidiamo nelle prove in mano agli avvocati le quali, ne siamo certi, scagioneranno i nostri ragazzi. Una cosa è certa: nessuno di noi accetterà di sostenere chi gode a sbattere il mostro in prima pagina prima ancora di conoscere la realtà dei fatti».

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