Non giocherà mai per l’Italia, ma può votare: Messi ha ricevuto la tessera elettorale di Recanati

Non è un argentino qualunque, di seconda o terza generazione, come i tanti parenti degli italiani che a fine ‘800 emigrarono in Sud America per cercare fortuna. Il miglior (forse) calciatore di tutti i tempi ha il diritto di votare nel comune marchigiano e anche alle elezioni europee del prossimo 26 maggio

Parlando di Recanati, viene subito in mente il nome del suo cittadino più illustre, Giacomo Leopardi. Ma oltre al poeta, la città delle Marche ha dato i natali al trisavolo di uno degli uomini più conosciuti al mondo: Lionel Messi. Il fuoriclasse argentino, che con la maglia del Barcellona ha appena segnato il 600esimo gol della sua eccezionale carriera, ha ricevuto la tessere elettorale dal Comune di Recanati: potenzialmente, il 31enne argentino potrebbe votare sia alle elezioni comunali che a quelle europee del prossimo 26 maggio. Il calciatore ha scoperto recentemente le sue origini italiane: ripercorrendo l’albero genealogico, si scopre che il trisavolo, Angelo Messi, nato a Recanati nel 1866, partì a fine secolo alla volta di Buenos Aires, Argentina. Il caso curioso è che l’imbarcazione fece scalo proprio a Barcellona, dove il lontano discendente si è fatto conoscere per il suo magico piede sinistro.


Ma come si è risaliti alle origini della stella blaugrana? Fu proprio il Barcellona a sfruttare il cavillo della doppia cittadinanza, argentina e italiana, per tesserare Leo Messi. Il padre del calciatore nel 2010 fece un viaggio nelle Marche per fare ricerche sugli antenati. Così il club poté far ricorso alla sentenza Bosman che ha equiparato tutti gli sportivi che giocano in Europa agli altri lavoratori dell’Unione europea. Messi è così effettivamente iscritto al registro degli italiani residenti all’estero, l’Aire, e può votare sia alle elezioni comunali che a quelle europee che si terranno in concomitanza il prossimo 26 maggio.


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