Case popolari a Roma: CasaPound contro una famiglia rom. Raggi: «Delinquenti e imbroglioni»

Una famiglia rom di 14 persone ha ottenuto una casa popolare in via Satta. La denuncia del padre: «Ci hanno detto: “Tanto vi tiriamo una bomba”». La sindaca di Roma attacca il partito di estrema destra su Facebook: «Speculano e intanto occupano un palazzo»

CasaPound torna a Casal Bruciato, periferia di Roma, per protestare contro l’arrivo di una famiglia rom. Lo aveva già fatto all’inizio di aprile e quella famiglia – spaventata – aveva deciso di lasciare l’alloggio. A distanza di un mese, le stesse scene: circa 40 abitanti, insieme ai militanti del partito di estrema destra, sono scesi in strada in via Sebastiano Satta, dove una famiglia composta da 14 persone – padre, madre e 12 figli – ha ottenuto un alloggio popolare. Il padre, un bosniaco di 40 anni, ha raccontato di aver subito delle minacce: «Tanto vi tiriamo una bomba», gli avrebbero detto. «Ora – dice l’uomo – non possiamo uscire di casa e abbiamo paura».


Per CasaPound è la terza manifestazione in periferia contro i rom, dopo Torre Maura – dove gli esponenti di CasaPound furono fronteggiati da Simone – e la prima azione a Casal Bruciato: «È stato assegnato un alloggio popolare che si è liberato da due settimane a un nucleo familiare di 14 nomadi provenienti dal campo de La Barbuta – dice un esponente di Casapound – Gli abitanti non li vogliono, hanno paura». Il pomeriggio del 7 maggio i militanti del partito si ritroveranno per un sit-in di protesta. Negli ultimi mesi le ripetute azioni di CasaPound in periferia hanno insospettito i militari della Guardia di Finanza, tanto che è stata aperta un’inchiesta per capire se il partito abbia una talpa nell’ufficio assegnazione alloggi del Comune di Roma. Secondo il Corriere della Sera, la talpa – una donna – potrebbe aver fornito nomi, cognomi e nazionalità degli assegnatari degli alloggi, consentendo così al partito di arrivare sul posto prima o in concomitanza con l’arrivo delle famiglie.


L’intervento di Virginia Raggi

«CasaPound specula e intanto occupa un palazzo», scrive Virginia Raggi su Facebook. «CasaPound deve rispettare le leggi dello Stato italiano – continua la sindaca di Roma – ma nessuno può pensare di sostituirsi alle Istituzioni. Questi delinquenti chiedono che l’appartamento venga tolto alla famiglia rom. Chiedono che queste persone tornino nei campi nomadi. Gli stessi campi rom che l’estrema destra dice di voler chiudere e che ha aperto anni fa. Cosa propongono? Nulla. Perché non hanno idee».

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«La verità – si legge ancora nel post – è che CasaPound specula sulla pelle di tutte le persone e, intanto, occupa abusivamente un palazzo in pieno centro a Roma. Predica male e razzola ancora peggio. Non fatevi ingannare da questi imbroglioni. Noi, invece, stiamo facendo rispettare le leggi, stiamo chiudendo i campi nomadi spingendo gli abitanti a trovarsi un lavoro, pagare le tasse e a mandare i figli a scuola. Le regole vanno rispettate da tutti».