Una casa gratis in montagna? L’occasione in Trentino per le giovani coppie – L’intervista

Alloggio gratuito per tre anni: le giovani famiglie dovranno pagare soltanto le utenze. Ma la vera sfida è trasferirsi in montagna dove non c’è fibra né tutti i comfort della città.

Case gratis alle giovani coppie. Succede a Luserna, piccolo paesino di montagna che conta appena 269 abitanti in provincia di Trento, dove per combattere spopolamento, denatalità e invecchiamento della popolazione, il sindaco Luca Nicolussi Paolaz, insieme al presidente della provincia Fugatti e all’assessore Stefania Segnana, ha pensato di mettere a disposizione un intero stabile dell’Itea (Istituto trentino edilizia abitativa) con quattro appartamenti da affittare, a titolo gratuito, a chi vorrà trasferirsi in montagna. La vera sfida, quindi, sarà rinunciare a tutti i comfort della città. Open ha intervistato il sindaco di Luserna, Luca Nicolussi Paolaz.


Come nasce quest’idea?


«Nasce da una constatazione: da 6-7 anni abbiamo ben quattro appartamenti vuoti, ospitati all’interno di uno stabile dell’Itea, che vorremmo mettere a disposizione delle famiglie. Al momento si tratta di un progetto, attendo che si pronunci la Provincia di Trento e che, quindi, venga pubblicato il bando».

luserna

Cosa offrirete alle giovani famiglie?

«Un alloggio gratuito per tre anni: dovranno pagare soltanto le utenze. Il nostro obiettivo, il nostro sogno e la nostra speranza è che trovino lavoro in loco, partecipino attivamente alla vita del paese, facciano volontariato e creino, ad esempio, degli orti».

Quali sono i requisiti per accedere al bando?

«Ho chiesto alla Provincia di Trento che venga nominata una commissione così da esaminare i progetti con attenzione e imparzialità. Non ha importanza l’età, non ha importanza nemmeno la loro provenienza. Noi vorremmo persone con progetti e idee che possano ripopolare e svecchiare Luserna».

case gratis a luserna

Insomma, un “rilancio” della montagna?

«Assolutamente sì ma sono cosciente che vivere qui può essere molto costoso. Un negozio di souvenir, ad esempio, non può sopportare le stesse spese di un negozio di città. Sono sincero: vivere in montagna non è per tutti, è una scelta di vita. Ad esempio, al momento, da noi non c’è la fibra e l’unica farmacia disponibile è a 15 km».

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