Eletti a vent’anni: chi sono e per chi si sono candidati i sindaci più giovani d’Italia

Si sono candidati con FdI, Lega,Pd e una lista civica. La più giovane è nata nel 2000 e frequenta ancora il liceo classico

Alcuni vanno all’università, altri addirittura al liceo e già amministrano città dove abitano centinaia se non migliaia di persone. Michele, Diego, Virginia e Andrea hanno dai 19 ai 23 anni e il 27 maggio sono stati eletti sindaci dei loro comuni. Ecco chi sono, con quale partito si sono candidati e qual è il loro programma.


Michele Schiavi, 20 anni, FdI

Michele Schiavi, neoeletto sindaco di Onore

Ha solo 20 anni il nuovo sindaco di Onore, centro di 890 abitanti dell’alta valle Seriana (Bergamo). Michele Schiavi ha ottenuto il 51,22% dei voti con la lista «Innanzitutto Onore», battendo la rivale Angela Schiavi, sindaco uscente, assestatasi al 48,78%.


Schiavi ha vinto per soli 14 voti, ma tanto è bastato per avere la meglio sulla sua rivale (omonima di cognome, ma non una parente), architetto di 43 anni. Classe 1999, Michele è studente di Giurisprudenza. Nel suo paese, il bilancio tra under 20 e over 50 è al negativo (132 contro 216), ma questo non gli ha impedito di portare a casa «l’enorme soddisfazione».

Schiavi vuole lavorare sul turismo, sulla manutenzione del patrimonio immobiliare e sull’istruzione: «Se vogliamo che Onore esista anche domani bisogna dare agli incentivi alle giovani coppie per trasferirsi».

Il giovane ha aderito a Fratelli d’Italia a 14 anni, una «scelta di cuore, condivido la loro lotta alla burocrazia che paralizza le aziende e la loro difesa di valori come l’italianità». Alle elezioni, però, Schiavi si è presentato con una lista civica, «Non discriminante a livello politico, in comune bisogna amministrare nell’interesse dei cittadini».

Virginia Gili, 19 anni, Lista civica

Virginia Gili, nata nel 2000, ha ottenuto l’84,42% dei voti a Villarboit, un paese di 428 abitanti in provincia di Vercelli. La ragazza, maturanda al Liceo Classico, lavora da cinque anni come volontaria, ogni estate, nel suo comune. Anche l’alternanza scuola-lavoro ha deciso di farla negli uffici municipali, e sono stati i cittadini a indicarla come possibile candidata per le amministrative del 27 maggio.

Durante la campagna, Gili ha bussato alla porta di tutte le famiglie del piccolo paese piemontese per raccogliere le loro esigenze. La sua è una «concezione collegiale della gestione comunale». A settembre inizierà a studiare filosofia e comunicazione all’Università del Piemonte orientale, a Vercelli. Nel frattempo, conta di «piantare 1000 alberi a Villarboit, valorizzare il territorio, creare le condizioni perché i giovani rimangano, implementare l’assistenza sociale e la tutela degli anziani».

Diego Giusti, 21 anni, Lega

Diego Giusti, neoeletto sindaco di Bore, in provincia di Parma

Diego Giusti, 21 anni, si è invece aggiudicato la fascia tricolore a Bore, in provincia di Parma. Lo studente di lettere si è presentato con una lista leghista: «La Lega si distingue perché è molto presente sul territorio, sta in mezzo alla gente e ascolta le persone, si occupa di sicurezza e ordine pubblico e lotta contro il degrado».

Temi che il neoeletto conta di rendere prioritari durante il suo mandato da primo cittadino nel comune di 722 persone, dove promette di lottare contro il vandalismo e aumentare la videosorveglianza.

Giusti all’inizio vedeva la sua età come un potenziale handicap agli occhi degli elettori, anche se ha visto ribaltarsi le proprie aspettative: «Sono stato contento che abbiano capito che non è l’età che conta ma la testa, il cuore e il coraggio».

Secondo il ragazzo: «Un giovane ha molto più entusiasmo, la competenza la si acquisisce con il tempo, già da stamattina sto chiedendo ai dipendenti di aiutarmi, ma studiando e guardando attentamente si può imparare velocemente».

Andrea Fiori, 23 anni, Pd

Andrea Fiori, neoeletto sindaco di Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti

Andrea Fiori ha vinto a Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti, un comune di 4.139 abitanti, battendo l’avversaria del Movimento 5 Stelle. Quando il suo nome è spuntato tra i possibili candidati in una consultazione popolare proposta dalla lista di sinistra che riuniva rappresentati del Pd e Sinistra Italiana, Fiori non se l’è sentita di tirarsi indietro.

«A Sabina durante la Resistenza sono morti 8 ragazzi tra i 16 e i 21 anni. Di fronte a un gesto del genere non potevo non assumermi questa responsabilità, soprattutto in un momento del genere? E poi amo troppo questo Paese».

Il ragazzo, neolaureato in archeologia, vuole promuovere attività culturali, non solo nei paesi ma anche nelle frazioni e valorizzare il territorio dal punto di vista storico e naturalistico. Tutto questo dopo aver appianato il bilancio. «E poi i giovani, bisogna che non se ne vadano, è anche per questo che mi sono messo in gioco», conclude Fiori.

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