Salvini, il cammino di Santiago e la Madonna: l’intervista a «Chi»

In un’intervista a «Chi» il vicepremier parla di fede e di vita privata: «Vorrei fare il cammino di Santiago di Compostela»

Da giovane era un comunista (padano). Oggi Matteo Salvini è un politico devoto e non perde occasione per sottolinearlo. Dal bacio al rosario, al giuramento sul Vangelo alla protezione richiesta alla Madonna prima del voto europeo, in questi mesi il ministro dell’Interno ha richiamato spesso i simboli religiosi. In un’intervista al settimanale Chi, in edicola oggi 5 giugno, Salvini ha parlato anche della sua fede rivelando dettagli e desideri ancora inediti. «Vorrei fare il cammino di Santiago di Compostela e ho chiesto di andare a Pietrelcina. Un posto incredibile, dovrebbero andarci tutti. Ringrazio la Madonna perché sono fortunato. Ho 46 anni, due figli che adoro e una compagna con cui mi trovo benissimo».


Il riferimento è a Francesca Verdini, figlia dell’ex senatore Denis Verdini. «Stiamo insieme da tre mesi. Ci vediamo poco, quindi abbiamo approfittato di quelle due ore del ricevimento al Quirinale per stare insieme. Siamo usciti allo scoperto, il peggio è passato, non c’è più grande curiosità nei nostri confronti. Siamo una coppia come tante». «Lo ribadisco – continua il ministro – sono un uomo fortunato. Auguro a tutti di poter fare il lavoro che sognano, ma devo dire che ero soddisfatto anche quando, da ragazzo, ero un giornalista. L’importante è riuscire nel lavoro che si ama».


A chi lo accusa di essere poco presente al Viminale Salvini ribatte: «Per prendere decisioni non è necessario stare alla scrivania. Parlo con tutti e risolvo migliaia di problemi anche seduto in macchina. Mantengo il contatto con la realtà del Paese, facendo come fanno tanti italiani che staccano dal lavoro, stando con i figli e poi grazie ai miei comizi, su e giù per l’Italia, per strada, con gli imprenditori, le associazioni dei commercianti». «Il successo della Lega è dovuto anche a questo» – chiarisce Salvini – «lavorare molto, ma con grande umiltà, sugli obiettivi prioritari». Il ministro torna a parlare anche delle promesse della Lega: «Tenendo i piedi per terra. Sono fortunato, ma adesso rimbocchiamoci le maniche, la sfida è quella fiscale. Tagliare le tasse è fondamentale per la crescita. E ci auguriamo che funzioni davvero».

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