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Lezioni d’arabo, il preside: «Islamizzare la scuola? Favole» – L’intervista

07 Giugno 2019 - 11:27 Fabio Giuffrida
«La politica resti fuori dalla scuola, questa è una polemica strumentale e a fini politici»

«Islamizzare la scuola? Sono favole», risponde così il prof Nicola Emilio Ferrara, dirigente dell’istituto comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Cernusco sul Naviglio (Milano), alle polemiche sulla lezione d’arabo all’interno di una classe dell’istituto.

In realtà, spiega il preside a Open, non c’è stata alcuna lezione: «In 4 ore complessive il mediatore culturale ha spiegato i principi della cultura araba e la religione islamica, niente di più. Era una sorta di “avvicinamento” alla cultura araba visto che in classe abbiamo una bimba egiziana». La piccola, secondo il dirigente, aveva bisogno di integrarsi meglio coi suoi compagni.

«La scuola non ci ha messo un euro»

Un’attività che è stata gradita dai genitori, tranne uno che ha contestato al preside la tempistica della lezione. «Secondo il papà di uno degli alunni sarebbe stato opportuno svolgere questa attività come extracurriculare. Ma non si è lamentato del contenuto».

«La scuola – tuona il prof a Open – non ci ha messo un euro, il comune non lo so. Comunque si tratta di un servizio già attivo sul territorio, noi lo abbiamo solo richiesto». La cifra spesa si aggirerebbe intorno ai 120 euro.

Il dirigente, stanco di queste polemiche, si è detto aperto al confronto anche se la consigliera che ha sollevato la polemica – che «ha sua figlia nella nostra scuola e che non ha mai pensato di certo di portarla in un altro istituto» – ma che non lo avrebbe cercato per un confronto. «Evidentemente ha preferito farlo in sede politica e ne ha tutto il diritto. L’importante è che la politica stia fuori dalla scuola, questa è una polemica strumentale e a fini politici. Noi rivendiamo, invece, la nostra autonomia» ha concluso.

Nella scuola il 10% degli alunni è di origine straniera

«Perché allora non fare una lezione sugli ideogrammi visto che in città ci sono altre comunità numerose come quella dei cinesi?», si domandava, come riportato da Il Giorno, la consigliera leghista. «Ma certo, noi abbiamo il 10% degli alunni stranieri. Certamente questa è un’attività che ripeteremo, se necessario. Pensi che poco tempo fa abbiamo portato in classe un imam e una suora a parlare insieme di fede davanti ai nostri bambini», conclude il preside.

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