La faida del ballottaggio di Vercelli, tra fotomontaggi e accuse di morte

Una esponente locale di +Europa ha augurato la morte a un deputato leghista, che nei giorni scorsi aveva pubblicato un fotomontaggio sessista della sindaca uscente

A Vercelli, in Piemonte, il ballottaggio ha decretato la vittoria di Andrea Corsaro, il candidato del centrodestra sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma l’eco delle polemiche cominciate col primo turno delle elezioni amministrative si fa ancora sentire.


Giulia Bodo, un’esponente di +Europa, e sorella di uno dei candidati sindaco, ha augurato a Paolo Tiramani, un deputato della Lega, di morire in un incidente stradale, come accaduto al leghista Gianluca Buonanno.


«Anche Hitler – ha scritto Bodo rispondendo a Tiramani su Facebook – ha vinto democraticamente conquistando le paure e le fobie più nascoste delle masse disperate. Poi però c’è il karma: chissà che a forza di fare politica sulla pelle della povera gente uno un giorno non si pieghi a raccogliere il telefono in macchina mentre guida».

Tiramani ha risposto: «Cosa? Lei sta parlando del povero Gianluca? Mi augura la stessa morte? Ma vergognati». Nei giorni scorsi, Tiramani si era reso protagonista di un altro episodio spiacevole: un fotomontaggio sessista in cui la candidata sindaco del centrosinistra, nonché sindaco uscente, Maura Forte, veniva presa di mira per il suo (presunto) aspetto fisico.

Pur essendo stata oggetto delle attenzioni di Tiramani, Forte si è dissociata su Facebook dal post dell’esponente di +Europa: «Condanno e prendo le distanze: chi l’ha scritto non appartiene ad alcuna delle liste o movimenti che mi hanno appoggiato. In caso diverso ne avrei chiesto l’immediata espulsione. Non mi appartiene e non appartiene a nessuno della mia coalizione questo modo di trattare le persone e il prossimo».

Condanno e prendo le distanze dal post che sta girando sui social in queste ore.Chi l'ha scritto non appartiene ad…

Posted by Maura Forte on Sunday, June 9, 2019

Dopo essere stata criticata, Giulia Bodo si è difesa su Facebook, accusando i militanti leghisti di averle «augurato di essere stuprata dagli immigrati quando ho intrapreso il digiuno per i sequestri di persona a bordo della nave Diciotti. I vostri adepti strumentalizzano il corpo femminile di una donna in nome di una becera campagna sessista».

I coraggiosi legaioli&friends potrebbero darmi la possibilità di rispondere quando mi dedicano una serie di post in…

Posted by Giulia Bridget Bodo on Sunday, June 9, 2019

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