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I sospetti su un affare immobiliare nel caso Siri: la procura indaga per autoriciclaggio

24 Giugno 2019 - 18:58 Redazione

È autoriciclaggio l’ipotesi di reato contestata dalla Procura di Milano nell’indagine sul caso dell’acquisto da parte dell’ex sottosegretario leghista Armando Siri di una palazzina a Bresso, nel Milanese. Siri l’avrebbe comprata attraverso un mutuo di 585 mila euro, acceso con una banca di San Marino.

L’inchiesta, coordinata dai pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta e condotta dalla Guardia di finanza, è ancora agli inizi e sarebbe a carico di ignoti, quindi senza indagati. Siri è indagato a Roma per corruzione, in una tranche di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.

La Procura di Milano aveva aperto il fascicolo lo scorso sei maggio, ancora senza ipotesi di reato né indagati. Dell’acquisto della palazzina si era occupato lo stesso giorno un servizio di Report, un programma di approfondimento politico in onda su Rai 3 condotto da Sigfrido Ranucci.

Il caso Siri nel servizio di Report

Armando Siri. 47 anni, ex sottosegretario del Ministero dei Trasporti e senatore della Lega, ideologo della Flat Tax. Da mesi è protagonista di una delle crisi più dure di questa alleanza di governo.

Il servizio di Report riguardava un affare immobiliare che Siri avrebbe concluso a Bresso, comune di 26 mila abitanti nella provincia milanese. È qui che, lo scorso gennaio, l’ex sottosegretario avrebbe acquistato una palazzina da 585 mila euro per poi intestarla alla figlia.

Paolo de Martinis, il notaio che avrebbe notificato l’atto, ha segnalato alla Banca d’Italia la compravendita della palazzina intestata alla figlia di Siri, definendola come “operazione sospetta”. Nell’intervista rilasciata alla giornalista di Report, Paolo de Martinis, nei vincoli del segreto professionale, ha spiegato che uno dei motivi per cui si definisce l’operazione come “sospetta” è la provenienza dei fondi.

Il sospetto sollevato da Report è chiaro: riciclaggio. Ranucci ha spiegato:«Abbiamo scoperto che 600 mila euro sono partiti da una banca di San Marino, Banca agricola, e sono finiti sul conto di un notaio e sono stati utilizzati dal senatore Siri per acquistare una palazzina a Bresso intestata alla figlia».

L’acquisto sarebbe stato gestito dall’agenzia immobiliare di Policarpo Perini, candidato nel 2013 come sindaco a Bresso con il partito Italiana Nuova, fondato proprio da Siri. Il figlio di Policarpo, Marco Luca è a capo della segreteria di Siri al ministero dei Trasporti. Secondo l’avvocato di Siri, i soldi per questo acquisto arriverebbero da un mutuo stipulato con la Banca Commerciale Agricola di San Marino.

Secondo l’agenzia stampa Agi, la Guardia di Finanza avrebbe inviato un’informativa al procuratore capo di Milano Francesco Greco. In questo documento verrebbero ricostruite le tappe della vicenda illustrata da Report.

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