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C’è anche Slack nella black list delle app che Microsoft ha vietato ai suoi dipendenti

25 Giugno 2019 - 07:18 Felice Florio
Un documento interno scoraggia i dipendenti dall'utilizzo di app prodotte dai competitor del gigante informatico, anche per tutelare i segreti aziendali

«Proibiti» o «scoraggiati». Sono le due categorie del documento interno che sta girando tra i dipendenti di Microsoft e fa riferimento a siti e app che i lavoratori del colosso di Redmond non possono utilizzare come mezzi per facilitare il lavoro in azienda. Non si tratta solo di non agevolare la concorrenza: il problema di Microsoft è che informazioni sul lavoro e dati sensibili scambiati tra i dipendenti potrebbero diventare dominio di società rivali.

«Proibiti» e «scoraggiati»

Il cappello introduttivo dell’elenco fa sì riferimento alla natura competitiva di alcuni servizi, ma un app o un sito vengono dichiarati «assolutamente vietati” solo per ragioni di privacy. L’elenco più stringente infatti cita più volte la sicurezza IT e la salvaguardia dei segreti aziendali di Microsoft come criterio principale per essere messi al bando tra i dipendenti.

L’elenco delle app

A darne notizia, il magazine di tecnologia GeekWire: la redazione è entrata in possesso del documento e ha chiesto un commento a Microsoft e a Slack, ma nessuna delle due aziende ha voluto rispondere. Ad ogni modo, nella categoria delle app «proibite» rientrano ad esempio il software Grammarly, un tool per la correzione ortografica dei testi, e l’antivirus Kaspersky. In quelle «scoraggiate», Amazon Web Services, Google Docs, PagerDuty e persino GitHub, un servizio di hosting per progetti software acquistato dalla stessa Microsoft nel 2018 per 7,5 miliardi di dollari.

Il caso Slack

Slack è un sistema avanzato di chat aziendale che consente la condivisione di file, l’archiviazione in cloud e molte funzioni per permettere ai colleghi dello stesso ambiente di lavoro di dialogare online. Nel documento riportato parzialmente da GeekWire si legge: «Le versioni Slack Free, Slack Standard e Slack Plus non forniscono i controlli necessari per proteggere adeguatamente la proprietà intellettuale di Microsoft».

E ancora: «I dipendenti che usano queste soluzioni dovrebbero trasferire la cronologia della chat e i file relativi alle attività di Microsoft nel software Microsoft Teams, il quale offre le stesse funzionalità, oltre alle applicazioni integrate di Office 365 e a funzionalità di chiamata e riunione – si legge. Prima di un invito: «Scoprite di più sulle funzionalità aggiuntive che Teams può fornire al tuo gruppo di lavoro. La versione Slack Enterprise Grid è conforme ai requisiti di sicurezza Microsoft; tuttavia, incoraggiamo l’uso di Microsoft Teams piuttosto che un software competitivo».

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