Russia, oltre mille arresti alla manifestazione anti-Putin

A settembre si terranno le elezioni municipali nella capitale russa ma a molti candidati dell’opposizione non è stato permesso di candidarsi

Oltre mille arresti, piazza Pushkin blindata, centinaia di agenti in tenuta anti-sommossa schierati contro migliaia di persone scese in strada per chiedere un voto «libero e giusto». Questo il sabato di Mosca. Alla base della protesta, l’esclusione di molti candidati dell’opposizione dalle prossime elezioni comunali. Molti dei manifestanti sono stati trascinati via dal municipio e alcune migliaia di loro sono stati convogliati verso strade adiacenti. Alcuni dei candidati esclusi dalle elezioni municipali che si terranno a settembre sono stati fermati prima ancora dell’inizio della manifestazione, mentre la polizia stava effettuando delle perquisizioni nelle loro case. Secondo l’opposizione, i candidati sono stati esclusi per ragioni politiche ma le autorità hanno dichiarato che le 30 persone escluse non erano riuscita a raccogliere il necessario numero di firme per potersi candidare. 


Epa | La polizia e i manifestanti a Mosca il 27 luglio 2019

Il leader dell’opposizione Alexei Navalny, da sempre fortemente critico nei confronti di Vladimir Putin, è stato incarcerato per 30 giorni mercoledì dopo aver chiamato la popolazione a manifestare. In genere, le elezioni municipali non attirano una grande attenzione mediatica né sono molto seguite in Russia. Il sindaco di Mosca non controlla infatti il budget della città, né ha voce in capitolo sulle date significative per la capitale. 


Epa| La polizia russa antisommossa trascina via un manifestante a Mosca il 27 luglio 2019

Quest’anno però i moscoviti sono infuriati per quella che interpretano come la volontà di impedire a politici indipendenti di candidarsi. Ai candidati è infatti stato richiesto di raccogliere 5.000 firme per potersi presentare ma questo limite è stato inasprito da una clausola che imponeva a chi firmava di acconsentire a fornire le sue informazioni personali al database governativo dei sostenitori dell’opposizione, scrive Vladimir Kara-Murza sul Washington Post. Nonostante questo, ai candidati che sono riusciti a raggiungere il quorum necessario è stato negato il diritto di candidarsi perché alcune firme sono state giudicate illeggibili e alcuni indirizzi incompleti. Già il 20 luglio, più di 20.000 russi sono scesi in strada chiedendo elezioni libere, e decine di loro sono stati arrestati.

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