Francoforte, bimbo spinto sotto al treno. L’uomo arrestato era ricercato in Svizzera

Secondo le autorità tedesche hanno pianificato accertamenti psichiatrici per determinare fino a che punto l’uomo – che in passato è stato sottoposto a terapie psichiatriche – fosse mentalmente sano

È ancora mistero sulle cause della tragedia avvenuta ieri, 29 luglio, alla stazione centrale di Francoforte dove un cittadino eritreo ha spinto sotto un treno un bimbo di otto anni, che è morto, e la madre che è riuscita a salvarsi. L’uomo avrebbe inoltre tentato di far cadere fra i binari un’altra persona.


Ma qualcosa di più si inizia a sapere sull’uomo arrestato: secondo quando riferito capo della polizia tedesca, Dieter Romann, in una conferenza stampa con il ministro dell’Interno Horst Seehofer l’eritreo era destinatario di un mandato di arresto da parte della polizia svizzera.


Il presunto omicida, un 40enne di origine eritrea, era noto alle autorità svizzere per «altri reati simili» ed era sospettato di avere minacciato un vicino di casa con un coltello e per questo era ricercato dalla polizia svizzera. Non era noto invece alle autorità tedesche.

Inoltre, la polizia svizzera ha reso noto che il sospettato era stato sottoposto a terapie psichiatriche all’inizio dell’anno. «L’atto da lui compiuto parla da solo se si pensa a una malattia mentale», dicono gli inquirenti che hanno pianificato accertamenti psichiatrici per determinare fino a che punto l’uomo fosse mentalmente sano. In ogni caso, la procura di Francoforte ha convalidato l’arresto dell’eritreo.

Secondo la Dpa, agenzia di stampa tedesca, l’eritreo non ha ancora fornito alcuna informazione rilevante sulle motivazioni del suo gesto. Non risulta ci siano legami tra le vittime e l’assassino, che è stato bloccato mentre fuggiva inseguito dai passeggeri ed è stato poi consegnato da questi alla polizia.

Il tragico episodio di ieri arriva infatti una settimana dopo che un’altra donna era stata spinta sotto un treno in Germania: anche per lei la caduta era stata fatale.

L’ultima residenza accertata del presunto assassino è nel cantone di Zurigo dove, secondo la polizia svizzera, vive dal 2006 ed è in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Lì aveva un lavoro stabile e le autorità svizzere lo consideravano come «un esempio di integrazione ben riuscita».

Le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di Francoforte, dove oggi si tiene una cerimonia commemorativa ecumenica in suffragio della piccola vittima, mostrano l’eritreo in fuga dopo aver spinto il bimbo, la mamma e la terza persona.

Intanto, l’uomo continua a negare le accuse. Stando alle informazioni della Procura, l’uomo è sposato e anche padre di tre figli. L’eritreo è arrivato pochi giorni fa in treno da Basilea nella capitale economica della Germania.

L’uomo non ha ancora ammesso di aver spinto le tre persone fra le rotaie. Oggi gli verranno contestati i reati di omicidio e di tentato omicidio plurimo. Il magistrato che ha incontrato la stampa ha negato qualsiasi collegamento del fatto a qualunque circostanza terroristica.

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