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Il decreto Sicurezza bis è legge, il Senato approva con 160 sì e 57 no

Il provvedimento, fortemente voluto dal ministro dell'Interno, è stato approvato con un voto al di sotto della maggioranza assoluta pari a 161 voti favorevoli

Il decreto sicurezza bis è stato approvato dal Senato con 160 voti favorevoli e 57 voti contrari. 21 gli astenuti. I presenti sono stati 289, i votanti 238, la maggioranza fissata a 109.

Il decreto, fortemente voluto da Matteo Salvini, (che su Facebbok esulta: «Ringrazio Voi, gli Italiani e la Beata Vergine Maria») è stato approvato dunque con un voto al di sotto della maggioranza assoluta pari a 161 voti favorevoli. Hanno pesato sul voto i 5 assenti del Movimento Cinque Stelle.

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Si tratta di Virginia La Mura, Matteo Mantero, Michela Montevecchi, Lello Ciampolillo e Elena Fattori. Assente anche la senatrice cinquestelle Bogo Deledda che ha però problemi di salute. Per la Lega non erano presenti Umberto Bossi (sempre per ragioni di salute) e Massimo Candura per motivi personali.

Forza Italia, come previsto, non ha votato la fiducia: i senatori azzurri al momento del voto di fiducia hanno sfilato sotto la presidenza dicendo «non partecipo al voto». Ma non sono usciti dall’Aula, come invece era trapelato in un primo momento.

Mentre hanno decisamente aiutato il governo i due voti dei due esponenti Maie, Movimento associativo italiani all’estero, che come sempre hanno votato con la maggioranza.

Anche Fratelli d’Italia ha giocato un ruolo decisivo. Il partito guidato da Giorgia Meloni si è astenuto sul decreto Sicurezza bis: considerato che al Senato l’astensione non vale più come voto contrario, si tratta quindi, anche in questo caso, di una scelta che ha aperto la strada all’approvazione del provvedimento.

Come previsto hanno votato contro il Pd (assente Matteo Renzi), Liberi e Uguali, +Europa di Emma Bonino e i fuoriusciti dal M5S. Il governo gialloverde aveva posto la questione di fiducia sul decreto che lo scorso 25 luglio era stato approvato dalla Camera. La maggioranza di governo al Senato è fissata al 165 (107 senatori del M5S a cui vanno sommati i 58 della Lega).

Ma era chiaro che sul voto avrebbero pesato i dissidenti grillini che già nei giorni scorsi hanno mostrato perplessità sul provvedimento che diventerà ufficialmente legge dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

Le proteste

Il senatore Pd Davide Faraone durante le dichiarazioni di voto ha mostrato un cartello con la scritta «La disumanità non può diventare legge». Dai banchi di maggioranza si sono alzate grida: «Non cambierete mai».

Poco prima, c’era stato invece un momento di “distensione” fra Lega e Cinque Stelle, con i senatori pentastellati che hanno applaudito l’intervento della leghista Daysi Pirovano, che ha parlato dell’amicizia e della collaborazione fra le due forze.

Il senatore del Pd Davide Faraone mostra un cartello in aula al Senato durante le dichiarazioni di voto della fiducia sul decreto Sicurezza Bis, Roma, 05 agosto 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

Mentre i senatori stavano votando la fiducia al decreto Sicurezza bis, fuori da Palazzo Madama la Rete Restiamo umani protestava contro le nuove norme sull’immigrazione al grido di «Vergogna, vergogna».

«Naufragi di Stato» è la scritta che campeggia su uno degli striscioni dei manifestanti. «Noi siamo qui, fino all’ultimo, perché non possiamo accettare una legge umanamente ingiusta e anche giuridicamente incostituzionale», sottolineano gli organizzatori.

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