Fondi Russi, nuove rivelazioni: i voli a Mosca di Savoini e dell’uomo di Palazzo Chigi

Nuovi particolari nell’inchiesta di Buzzfeed, The Insider e Bellingcat. Voli continui a Mosca, specie nei giorni del meeting al Metropol

Nuovi particolari a proposito dei presunti accordi che Gianluca Savoini, per anni considerato l’uomo della Lega a Mosca, avrebbe preso con un gruppo di magnati apparentemente interessati a far arrivare il proprio sostegno al partito del Carroccio in vista delle Europee dello scorso maggio. Un’inchiesta congiunta di Buzzfeed, Bellingcat e The Insider ha rivelato che Savoini è andato a Mosca almeno 14 volte nel solo 2018.


Finora, gli scoop prima dell’Espresso e quindi di Buzzfeed (che ha pubblicato l’audio integrale dell’incontro) hanno dimostrato con certezza che il 18 ottobre 2018 si è tenuto un incontro all’hotel Metropol di Mosca e che si è discusso di un passaggio di denaro.

Gli uomini d’affari russi presenti al Metropol si sarebbero proposti per vendere una certa quantità di petrolio ad un’azienda italiana a prezzo ribassato: la differenza (ma sul quantum le ricostruzioni delle due testate differisco) era destinata alle casse della Lega. Dalla parte italiana del tavolo c’era – come dimostra l’audio di Buzzfeed – Gianluca Savoini, per anni molto vicino al leader Matteo Salvini .

Prima e dopo l’incontro del Metropol

Claudio D’Amico accanto a Gianluca Savoini – ANSA

Ora Buzzfeed, al quale si sono unite anche le testate Bellingcat e la russa The Insider, ha aggiunto ulteriori particolari alla vicenda. Stando a quello che hanno ricostruito, nelle settimane immediatamente precedenti all’incontro del Metropol, Savoini volò nella capitale tre volte. Ulteriori tre voli si sarebbero svolti nel periodo immediatamente successivo. Tanti o pochi per un uomo che non nasconde di interessarsi proprio ai rapporti con Mosca? Non pochissimi, di certo. Complessivamente, nel corso del 2018, infatti, Savoini sarebbe arrivato nella città per un totale di 14 volte.

Il ruolo di D’Amico

Non solo. L’inchiesta giornalistica ricostruisce anche che Claudio D’Amico, l’uomo considerato l’anello di collegamento tra Savoini e Salvini – lavora alla presidenza del consiglio nello staff del vicepremier e da questa posizione si è occupato di invitare Savoini alla cena organizzata a Roma in onore di Vladimir Putin – era con lui sia all’andata sia al ritorno proprio nei voli più vicini al meeting del 18 ottobre. I due erano sullo stesso volo Roma Mosca, il 16 ottobre. E su quello del rientro, il 18 ottobre.

I dati cancellati all’ufficio immigrazione

Infine, l’ultima circostanza da chiarire. Per nessuno dei 14 viaggi di Savoini a Mosca, che Buzzfeed, Bellingcat e The Insider sono riusciti a ricostruire, risulta un passaggio burocratico fondamentale per chi entra nel paese: la registrazione all’ufficio immigrazione. Se per turisti e uomini d’affari, la compilazione del documento che poi viene presentato alla frontiera e registrato in un database unico è un atto scontato ed indispensabile, di Savoini in quel archivio non c’è traccia. Due sono le possibilità, scrive BuzzFeed: o non è stato registrato perché tutelato da qualche forma di invito speciale nel paese, o i file che lo riguardano sono stati cancellati.

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