Ai funerali di Nadia Toffa i ragazzi dell’Ilva di Taranto e le mamme della Terra dei fuochi

Al Duomo di Brescia, per le esequie celebrate alle 10.30, si è ritrovato chi è stato toccato, da vicino o da lontano, dal lavoro della conduttrice

È Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e simbolo della lotta alla Terra dei Fuochi, a celebrare le esequie di Nadia Toffa, al Duomo di Brescia alle 10.30 di oggi, venerdì 16 agosto. La conduttrice delle Iene, morta di tumore a 40 anni, l’aveva invitato spesso in trasmissione, e lo considerava il suo padre spirituale. «Nadia ha voluto che fossi io a celebrare il suo funerale, mi costa molto ma glielo devo per quello che ha fatto per noi», ha spiegato il religioso.


Sul feretro, coperto di rose, anche la cravatta delle Iene, trasportata dall’autore della trasmissione Davide Parenti. Durante la predica, padre Patriciello le si è rivolto direttamente: «Perché Nadia in questi giorni parlano solo di te? Perché sta piangendo gente che ti ha visto solo in televisione? Sei stata autentica, coraggiosa. Questo la gente l’ha compreso. Ma a me Nadia non la dai a bere, sei stata forte ma anche così fragile».


La terra dei fuochi

Oltre alla quasi totalità dei colleghi delle Iene e a moltissimi bresciani, sono salite dalla Campania fino al Duomo di Brescia anche le mamme della Terra dei Fuochi. Una di loro ha reso pubblico, a nome di tutte, il loro saluto, attraverso un post su Facebook: «Grazie di tutto l’amore e la sensibilità che hai saputo dosare insieme alla tua professione. Resterai nei nostri cuori e andremo avanti anche per te! Oggi salutiamo un amica, che stretta a noi, ai nostri racconti, cercava di denunciare lo scempio di cui siamo vittime! Non hanno risparmiato nemmeno a te commentuoli vari,ma hai saputo riderci su, c’eri abituata. Chi ti dimentica più cara Nadia; e non è un addio..ma un arrivederci».

Il bar di Tamburi

Al funerale ci sono anche gli amici del minibar di Tamburi, il quartiere emblema dell’Ilva di Taranto, che Toffa conobbe in occasione di un servizio sugli impatti sanitari dello stabilimento. Indossano una maglietta con la scritta «Ie jesche pacce pe te!», in tarantino «Io esco pazzo per te».

La maglietta è diventata, grazie alla conduttrice, il cuore di un progetto di beneficenza: «Fu lei che vedendo quella maglietta ebbe l’idea e, negli anni, siamo riusciti a raccogliere 700 mila euro e abbiamo aperto un reparto oncologico pediatrico. Senza di lei non sarebbe stato possibile».

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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