L’Italia ferma il volo degli aerei che segnalano la posizione dei migranti in mare

L’Enac: «Le norme nazionali impongono che quei velivoli possano essere usati solo per attività ricreative e non professionali». Sea Watch: «Ci viene da pensare che dietro a queste complicazioni burocratiche ci sia la volontà politica di fermare le attività di ricognizione»

Non solo permessi per le navi: il braccio di ferro tra ong e istituzioni italiane adesso passa anche per i cieli. L’Enac, l’Ente italiano per l’aviazione civile, ha bloccato gli aerei delle organizzazioni non governative che sorvolano il Mediterraneo. Non potranno più segnalare la posizione dei migranti e dei barconi in avaria: «Le norme nazionali impongono che quei velivoli possano essere usati solo per attività ricreative e non professionali», dicono dall’Enac. Così gli aerei Moonbird e Colibrì non possono decollare dagli aeroporti italiani.


I due aerei e il costo

Solo qualche volo di ricognizione, quando i velivoli possono partire da aeroporti in altri Paesi. L’aereo Moonbird, un Cirrus Sr22 della no profit svizzera Humanitarian Pilote Initiative, collabora da anni con l’ong tedesca Sea-Watch. Il colibrì, invece, è un velivolo a elica dei francesi Pilotes Volontaires. Il Giornale riporta che i due aerei, da gennaio a giugno 2019, hanno accumulato 78 missioni, 54 delle quali partite da Lampedusa. Secondo un ex pilota militare, fonte del quotidiano, i due aerei «volano tanto, anche una o due missioni al giorno. La durata è spesso lunga con un costo che può aggirarsi sui 300 dollari all’ora».


Le motivazioni dell’Enac

«Colibrì – affermano i tecnici dell’Enac – non è un aeromobile certificato secondo standard di sicurezza noti ed è in possesso di un permesso di volo speciale che non gode di un riconoscimento per condurre operazioni su alto mare. È stato inoltre oggetto di modifiche significative di cui non abbiamo tracciabilità. Quelle di Search and Rescue sono operazioni professionali che richiedono un regime autorizzativo, non compatibile con gli aeromobili di costruzione amatoriale». Moonbird, velivolo simile per caratteristiche e scopo al Colibrì, «ha chiesto di venire a Lampedusa, siamo in attesa di ricevere documenti e motivazioni».

La risposta di Sea Watch

L’ong tedesca non ci sta: «Ci viene da pensare che dietro a queste complicazioni burocratiche ci sia la volontà politica di fermare le attività di ricognizione – ha detto Giorgia Linardi, responsabile di Sea Watch Italia. – Evidentemente dà fastidio che gli occhi della società civile siano tanto in mare quanto in aria». L’ong avrebbe raccolto il parere legale di un grosso studio che tratta casi legati all’aviazione. Pare che gli avvocati siano sicuri di alcuni difetti di forma delle tesi di Enac.

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