Test medicina 2019, boom di ricerche online la notte prima del test
Il 3 settembre si sono svolti in tutta Italia i test di Medicina 2019. Senza dubbio uno dei corsi, rigorosamente a numero chiuso, più ambiti dagli studenti che, in alcuni casi, sono disposti a superarli con ogni mezzo (basti pensare all’auricolare spia).
Cosa è successo
Secondo lo studio legale palermitano Leone-Fell, le parole chiave contenute nel test d’accesso di Medicina avrebbero registrato un boom di ricerche online.
L’aspetto più grave della vicenda – così come evidenzato dai legali che hanno commissionato questa ricerca – è che tali attività sarebbero state eseguite non solo durante i test, segno che qualcuno sarebbe riuscito ad avere, dall’aula, contatti con l’esterno, ma anche prima, poche ore prima dell’avvio del test, previsto per le ore 11.
Le parole più ricercate
Tavole verità, mitosi e carbonio carbonilico sono tre degli argomenti noti a chi lo scorso martedì ha partecipato al test d’accesso in Medicina ma sono anche tre delle query – domande specifiche con termini specifici inerenti alle 60 domande del test stesso – che hanno raggiunto «picchi incredibilmente anomali di ricerca su internet».
Ad esempio, “tavole verità” ha registrato un picco di ricerche su Google alle 6 del mattino del 3 settembre, giorno dei test. Stesso discorso per la parola “mitosi”, ricercatissima fino alle 7 del mattino sempre del 3 settembre.
I legali palermitani – che hanno diffuso i risultati di questa indagine – temono che possa esserci stata una fuga di notizie anche se, precisano, sarà la magistratura a fare tutte le indagini del caso.
Cosa dicono i legali
«Anche quest’anno – spiegano Francesco Leone e Simona Fell, che non sono nuovi a questo genere di scoperte – abbiamo commissionato una ricerca per capire se, come accaduto allo scorso test, alcuni candidati abbiano avuto modo di connettersi a internet per cercare i quesiti. Ma quello che abbiamo scoperto ha dell’incredibile. Non solo vi sono state ricerche durante il test, ma addirittura la notte prima, tra le due e le cinque di notte. Come sia possibile non lo sappiamo, ma di certo non possiamo pensare a doti premonitorie di alcuni candidati».
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