Genova, cadono calcinacci da un viadotto autostradale. M5s: «Pronto un esposto in Procura»

Per Toti «sarebbe opportuno che l’esecutivo si muovesse in tempi rapidissimi: lo considereremo responsabile di ogni cosa che dovesse accadere per difetto di azione e di controllo»

Paura e polemiche a Genova per la caduta di calcinacci dal viadotto autostradale Bisagno. La segnalazione è arrivata da alcuni cittadini della zona delle Gavette che vivono nei pressi del viadotto della A12, si legge su Ansa.


Sul posto, un’area di sosta sotto i piloni, si sono recati in giornata tecnici di Autostrade e polizia locale per valutare la portata del danno. Dopo una serie di valutazioni è stato deciso di non chiudere il parcheggio. Da Autostrade per l’Italia è arrivata la rassicurazione: «Nessun pericolo»


I precedenti

Lo scorso agosto sul viadotto si era staccato un coprigiunto e due auto erano state danneggiate, poche settimane prima erano caduti dei pezzi di calcestruzzo. Questa mattina, forse anche a causa del maltempo e del vento, è successo di nuovo.

Nelle ultime settimane si sono susseguiti cantieri di monitoraggio, sopra il ponte, durante la notte e Autostrade aveva spiegato che «l’opera è assolutamente sicura e non è stata riscontrata alcuna anomalia che ne influenzi il comportamento statico».

La politica

«Chiudere il viadotto Bisagno. Una task force che non sia di Autostrade, poi, controlli la situazione strutturale. E solo se quel viadotto risulterà sicuro, riaprirlo. In caso contrario, tenerlo chiuso e sistemare tutto quanto risulti pericolante. Non agire è colpevole. Non agire dopo quanto abbiamo visto con il Morandi lo è ancora di più. Io e il MoVimento 5 Stelle non staremo a guardare: pronto un nuovo esposto alla Procura e una richiesta precisa alle
autorità politiche e giudiziarie», dice la capogruppo ligure del M5s, Alice Salvatore.

Alice Salvatore, «per una volta, ha ragione», risponde in una nota il governatore ligure Giovanni Toti. «I cittadini devono sentirsi sicuri e le istituzioni locali devono avere la certezza che le informazioni trasmesse
siano verificate e veritiere. Pertanto, dopo le promesse del ministro Toninelli, compagni di partito della Salvatore, rimaste totalmente inevase con un colpevole ritardo di un anno nell’attivazione di tutti gli strumenti di verifica e controllo che pure aveva preannunciato, ci auguriamo che oggi la Salvatore abbia miglior successo con i referenti del suo Governo, questa volta in alleanza con il Pd, perché accada al più presto tutto ciò che auspica in termini di sicurezza dei nostri concittadini».

Per Toti «sarebbe opportuno che l’esecutivo si muovesse in tempi rapidissimi, perché lo considereremo responsabile di ogni cosa che dovesse accadere per difetto di azione e di controllo. Spero che il Consiglio Regionale, fin dalla prossima seduta, possa approvare un comune documento per spronare il Ministero delle Infrastrutture dopo mesi di inattività e vane promesse».

In copertina il logo di ”Autostrade per l’Italia” a Roma 17 settembre 2019. ANSA/Fabio Frustaci

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