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Manuel Bortuzzo sulla sentenza: «Non cambia le cose: non mi restituirà certamente le gambe»

09 Ottobre 2019 - 17:39 Maria Pia Mazza
«Non mi importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni di prigione. Nessuna sentenza mi può fare ritornare come prima. So di dovermi confrontare con una realtà diversa, che sto affrontando con positività e determinazione»

«La sentenza non cambia le cose: non mi restituirà certamente le gambe. In questo momento penso esclusivamente a riprendermi, consapevole che la giustizia debba fare il suo corso». 

A dirlo è Manuel Bortuzzo il nuotatore veneto 19enne dopo la condanna a 16 anni di reclusione per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani che lo colpirono con un proiettile nella notte tra il 2 e 3 febbraio, causandogli una lesione midollare completa.

«Non mi importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni di prigione. Nessuna sentenza mi può fare ritornare come prima. So di dovermi confrontare con una realtà diversa, che sto affrontando con positività e determinazione», ha continuato il giovane 19enne.

«Il mio sogno è tornare a camminare – ha proseguito Bortuzzo – mi sto impegnando ogni giorno per realizzarlo, e gli insegnamenti dello sport mi stanno aiutando in questa nuova dimensione». 

Malgrado tutto, Bortuzzo non usa toni vendicativi. Continua a dire di non arrendersi e di affrontare con positività il futuro: «Il destino non si può cambiare, ma posso indirizzare la mia realtà: non posso fare quello di prima? Farò altre 100mila cose con impegno e sempre col sorriso».

Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, dopo la sentenza ha ribadito che la Federazione «continuerà a sostenerlo e proteggerlo», precisando però come «la condanna deve essere un monito, un deterrente e una punizione affinché non si debba più accettare, giustificare, minimizzare o convivere con determinati comportamenti».

La vicenda

Manuel Bortuzzo è stato vittima di una sparatoria nella notte tra il 2 e il 3 febbraio scorsi, in piazza Eschilo, nel quartiere Axa di Roma. Il giovane nuotatore e la sua fidanzata Martina Rossi (uscita fortunatamente illesa dall’episodio) sono state vittime del raid di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, due giovani di Acilia che stavano cercando vendetta dopo una rissa in un pub.

La situazione di Bortuzzo è stata descritta come critica sin dai primi momenti. Il giovane ha riportato una lesione midollare completa che gli ha causato una paralisi totale degli arti inferiori. Ma nonostante ciò, Bortuzzo non ha mai abbandonato la tenacia e la fiducia nel futuro, ed è tornato in acqua a un mese dall’agguato, iniziando quanto prima il percorso riabilitativo.

La sentenza 

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani di 24 e 25 anni che nell’agguato colpirono con un proiettile il giovane nuotatore nel quartiere Axa di Roma, sono stati condannati a 16 anni di carcere e a 300mila euro di risarcimento. 

Per i due l’accusa era quella di tentato duplice omicidio aggravato da futili e abietti motivi e da premeditazione, rissa e detenzione abusiva di arma. Tuttavia, il Gup di Roma ha riconosciuto unicamente la premeditazione, mentre è decaduta l’aggravante dei futili motivi. 

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