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Calderoni gela il Milan e Pioli: il Lecce strappa il 2-2 nel recupero a San Siro

20 Ottobre 2019 - 22:44 Daniele Miceli
Compleanno con brutta sorpresa per l'allenatore rossonero. Non bastano un super Calhanoglu e il primo gol su azione di Piatek

Sembrava fatta per la prima vittoria, all’esordio, di Pioli sulla panchina del Milan. E, invece, il Lecce fa 2-2 al secondo minuto di recupero con un bolide di Calderoni. Arriva così la doccia gelata per un Milan che l’aveva quasi portata a casa con Calhanoglu (20′) e il subentrato Piatek (80′) a superare il momentaneo pari di Babacar (63′), bravo in tap in dopo che Donnarumma gli aveva parato un rigore. A Pioli restano le ottime indicazioni del primo tempo, un Calhanoglu ritrovato, ma ancora molti aspetti su cui lavorare per una squadra dall’autonomia ridotta e ancora in stato di convalescenza.

Partenza a razzo

Il primo tempo del Milan è uno sfogo collettivo, il migliore benvenuto per Stefano Pioli, che tiene Piatek in panchina e gli preferisce Leao, affiancato da Suso e Calhanoglu. Il Lecce di Liverani, tradito da troppi errori in uscita, è travolto. Il Milan tira quattro volte in 12 minuti. Leao e Calhanoglu, finalmente schierato più vicino alla porta, sono minacce costanti e se anche Biglia riesce a inserirsi davanti a Gabriel (Lucioni salva di petto sulla linea), significa che il Milan intravede un’alba nuova. Mentre Gabriel neanche vede al 20′ la botta che Calhanoglu spara sotto all’incrocio, ancora su taglio dell’ex regista della Lazio. Il giusto premio per un Milan che attacca su ambo i lati: in maniera più spinta a sinistra (Theo Hernandez fa l’ala a tutti gli effetti), ma con più incisività dal lato di Conti e Suso, dove spesso arrivano i tagli di Calhanoglu. E per il Lecce non c’è scampo.

L’involuzione del secondo tempo

Il rigore di Babacar, Ansa

Tutto bello, troppo. Ma il secondo tempo milanista è lontano parente del primo. Il fiato si accorcia, le squadre si allungano e il Lecce, che inserisce Farias per Falco, guadagna campo e palleggio. Nulla di trascendentale, quanto basta per creare nell’area del Milan un 3vs1 sul quale Conti si avventa col braccio troppo largo: Var, rigore. Donnarumma para su Babacar che, però, in tap in la butta dentro. Il terzo rigore consecutivo murato dai portieri rossoneri (due Donnarumma, uno Reina a Genova) resta fine a se stesso. E qui il Milan, finanche affascinante nel primo tempo, riscopre vecchi fantasmi, cozza con vecchi spauracchi e si disunisce. Fino a quando, a dieci dal termine, Calhanoglu, sempre lui (che colpisce anche un palo da calcio d’angolo), si beve mezzo Lecce e arma il destro di Piatek, entrato al posto di Leao. Primo gol su azione in campionato per il Pistolero. Ma non da tre punti, perché al 92′ Calderoni si inventa la botta della domenica. E per Pioli è falsa partenza.

Foto di copertina Ansa

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