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Champions, Dybala e i due minuti di fuoco: la Juve ribalta 2-1 la Lokomotiv. Il City travolge l’Atalanta (5-1)

22 Ottobre 2019 - 22:56 Daniele Miceli
La Joya salva i bianconeri. Sterling e Aguero rimontano e spengono la Dea

Vince in rimonta la Juve, perde in rimonta l’Atalanta. Il martedì di Champions sorride ai bianconeri che allo Stadium vanno sotto con la modestissima Lokomotiv Mosca nel primo tempo (Miranchuk al 30′ in ripartenza), poi la ribaltano in due minuti nell’ultimo quarto d’ora con uno strepitoso Dybala (77′ – 79′). La Joya fa doppietta, la Juve si conferma capolista del girone a quota 7 punti e ripropone il suo numero 10 ad altissimo livello. Con la doppietta dello Stadium Dybala fa 13 con la Juventus in Champions League: solo Inzaghi, Platini, Trezeguet e Del Piero hanno segnato più reti dell’argentino nella competizione con la maglia bianconera. Dybala super, Ronaldo ai limiti della sufficienza. La notizia è questa. Brandelli di umanità per Cr7, che mai sarà un problema. Mentre ci si continua a interrogare sui tempi di adattamento fin troppo lunghi di De Ligt alla nuova realtà. 75 milioni di euro di grande investimento, finora con troppi punti di domanda. Anche stasera non bene l’olandese, e pure Bonucci, sul gol dei russi.

Di buono, c’è, e questa è una conferma, la crescita di Higuain. Il Pipita, che entra nella ripresa, si dimostra compatibile con l’idea di tridente voluta dai tifosi, meno da Sarri. Il secondo tempo dell’argentino è, dopo l’exploit di Dybala, la miglior notizia delle ultime ore. E, soprattutto, consente a Bentancur, schierato inizialmente trequartista, di tornare in giurisdizioni più consone. L’equilibrio, in Champions, non è un dettaglio.

Atalanta, illusione. Poi eruzione City

Foto Ansa, Sterlinge devastante

All’Etihad, dominato dai cori dei tifosi bergamaschi, l’Atalanta dice virtualmente (e qualcosa in più) addio alla Champions davanti allo strapotere del City. Una macchina da gol infernale, che fa emergere tutto il suo potenziale devastante dopo che Malinovsky, su rigore, si ‘permette’ di portare avanti la Dea. E’ lo schiaffo che sveglia definitivamente i Citizens. L’Atalanta, che esce molto alta con gli interni di difesa, ha il coraggio di giocarsela a viso aperto. Atteggiamento da applausi ma non premiante quando il gap tecnico tra gli astanti è così voluminoso. Sulla sinistra offensiva la squadra di Guardiola è illegalità da consolle. La doppietta di Aguero, prima di destrezza, poi su rigore, è in realtà opera di uno Sterling irreale.

L’inglese è un tormento nel primo tempo, diventa sentenza nel secondo con una tripletta che porta il City sul 5-1 e alla immaginifica quota di 43 gol segnati in poco più di un mese e mezzo di attività agonistica. Per la Dea una notte buia. Ma più per il brillare intenso delle stelle Citizens che per demeriti di una squadra, quella di Gasperini, dalla grande mentalità, ma dal tasso tecnico non eccelso. Soprattutto a questi livelli, ai quali è già importante presentarsi. Un domani per avvicinarsi, o almeno tentare di farlo, agli alieni in celeste da un miliardo di euro.

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