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Inter, non solo Lautaro: Esposito spacca. Sognando Totti e la consacrazione

24 Ottobre 2019 - 10:12 Daniele Miceli
17 anni, un idolo in testa e qualcosa in comune con Pirlo. Ecco chi è e dove si esalta il talento nerazzurro

Nasce a Castellammare, il territorio di Donnaruma e Quagliarella giusto per citarne due. Tifa Roma e si è preso l’Inter. Sebastiano Esposito, 17 anni, è una sorpresa ad altissimi livelli: non va bruciato con l’etichetta di ‘predestinato’ ma, sia chiaro, non è sbucato dal nulla. 45 gol totali, tra Nazionali e selezioni giovanili, nell’ultima stagione  e un precampionato con Antonio Conte durante il quale aveva già mandato messaggi coram populo, sul campo e non sui social: io ci sono.

A Brescia con papà

E c’è Sebastiano, che a 8 anni si trasferisce con papà, ex calciatore – difensore centrale nelle giovanili del Napoli, e i due fratelli a Brescia. Lo scopre Roberto Clerici, che aveva fatto lo stesso con Pirlo. Il ragazzino ha un passo da funambolo e una tecnica da attenzionare: l’Inter, che negli anni ha dilapidato vari gioielli, ultimo Zaniolo, non se lo lascia scappare. E da inizio 2019, dai primi, seri focolai con Icardi, lo strappa alla Primavera. Ora anche alla Nazionale Under 17 perché Esposito è una rotazione a tutti gli effetti. ‘Grazie’ all’infortunio di Sanchez, ma soprattutto grazie a se stesso. E l’imponente subentro a Lukaku di ieri sera contro il Dortmund, la protezione fisica e tecnica del pallone sul rigore provocato, possono essere il passepartout per la decisiva consacrazione.

Quale ruolo?

I numeri restituiscono un calciatore completo. Sarà un bomber a certi livelli? Si vedrà. Di sicuro ci può stare, e pure a suo agio. Sebastiano, che da tifoso della Roma vede in Francesco Totti il suo idolo, è una classica seconda punta. Veloce, tecnica, con buona visione della porta. Ideale nel 3-5-2 di Conte, ha giocato anche da trequartista nel recente passato anche se vale (ora con le debite proporzioni) il discorso che investe Dybala: allontanarlo dalla porta rischia di non essere una buona idea. Intanto Sebastiano lavora. Viene coccolato e, nelle gerarchie, sembra aver superato Politano, anche perché l’ex Sassuolo punta non è. La gioventù al potere. Lautaro e Esposito: 39 anni in due. L’Inter guarda (sorridendo) il suo futuro. E scaccia via i corteggiatori. Il Barcellona per Lautaro, il Psg per Sebastiano. Che non sarà, alla voce piedi buoni in fuga, un nuovo Verratti. Marotta, stavolta, ha già pronte le blindature.

Foto di copertina Ansa – Esposito

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