Marco Carta assolto per il furto delle magliette alla Rinascente

Il pm aveva chiesto la condanna a otto mesi di carcere e 400 euro di multa

Marco Carta è stato assolto dal giudice per il furto di sei magliette del valore di 1.200 euro, avvenuto lo scorso 31 maggio alla Rinascente di Milano. «Oddio, grazie» è stata la prima reazione di Marco Carta, contattato al telefono dal legale. Il cantante ha risposto commosso, in lacrime.


Il pm Nicola Rossato – che aveva chiesto la condanna a otto mesi di carcere e 400 euro di multa – impugnerà la sentenza di assoluzione «per non avere commesso il fatto». Stamattina, in aula, erano stati proiettati i video delle telecamere di sorveglianza del grande magazzino.


«Marco Carta è innocente, e ora lo possiamo dire ad alta voce. É stata una vicenda minimale, ma la notorietà aiuta e spero che possa essere d’aiuto a tutti per capire che i processi si fanno nei tribunali» hanno commentato Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta, difensori del cantante Marco Carta. «La difesa aveva sempre portato avanti una linea – hanno continuato – il signor Carta ha sempre dichiarato la sua innocenza, oggi un giudice ha acclarato ciò e la questione per noi è chiusa qui. Se la procura impugnerà la sentenza, ci rivedremo in Corte d’Appello». E ancora: «Il dato è talmente certo che siamo sicuri che la vicenda finirà qui. Dai filmati emerge l’estraneità totale di Carta e la condotta delittuosa della Muscas ma dalle immagini mostrate in aula è chiaro che Carta non poteva essere consapevole di condotta fraudolenta della Muscas. Attendiamo comunque le motivazioni del giudice».

Poi il cantante, su Facebook, ha scritto: «Non ho mai smesso di credere. È come se oggi mi svegliassi da un brutto sogno. Perché è questo che rimane, solo un brutto ricordo in via d’estinzione. Ringrazio tutte le persone che non hanno mai creduto neanche per un secondo alle cattiverie dette gratuitamente. Grazie alla mia famiglia ai miei amici, quelli veri. Grazie Sirio, amore mio. Adesso posso riprendere ancora più forte la mia musica e le mie giornate, ora posso tornare a sorridere».

Intanto nella scorsa udienza era stato stralciato il procedimento a carico di Fabiana Muscas, l’infermiera di 53 anni che quella sera fu arrestata insieme a Carta (per lei l’arresto fu convalidato, per il cantante no). La donna ha chiesto di essere ammessa all’istituto della messa alla prova, ovvero di potere svolgere lavori di pubblica utilità in un’associazione che si occupa di donne vittime della tratta della prostituzione a Cagliari. Il giudice deciderà se accogliere la richiesta nell’udienza del 17 dicembre.

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