Migranti, Lamorgese: «Modifiche al dl sicurezza entro inizio 2020»

La ministra ha anche parlato del memorandum: «Prima della chiusura, miglioramento delle condizioni di vita nei centri di detenzione in Libia»

«Ci sono state delle segnalazioni da parte della presidenza della Repubblica, bisogna procedere in questi termini e stiamo lavorando su questo. Entro fine anno o al massimo l’inizio del prossimo riusciremo a portarlo in Consiglio dei ministri». Così ha affermato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese rispetto al decreto sicurezza voluto da Matteo Salvini, a margine di una lezione di Raffaele Cantone alla Luiss a Roma.


Il memorandum sulla Libia

La ministra ha anche parlato del memorandum Italia-Libia: «Ieri sono andata alla Camera per avere un’informativa urgente sul Memorandum Italia-Libia, certamente faremo delle modifiche nel senso di arrivare alla chiusura dei centri di detenzione ma prima di arrivare alla chiusura, che richiederà un po’ di tempo, miglioreremo le condizioni di vita soprattutto con il rispetto dei diritti umani», ha affermato.


«Da parte di al Serraj c’è stata disponibilità. Tra poco si dovrà riunire il tavolo Italia-Libia e studieremo le soluzioni necessarie», ha aggiunto la ministra. Per chiudere i centri di detenzione in Libia, saranno necessari – ha affermato Lamorgese – nuovi centri gestiti dall’Onu e con la partecipazione più europea».

I numeri sull’immigrazione

Oggi, davanti al comitato Schengen, Lamorgese ha anche parlato dei numeri dell’immigrazione. «Gli sbarchi fantasma o autonomi, vale a dire di migranti intercettati in mare o rintracciati a terra, dall’inizio dell’anno al 4 novembre risultano pari a 7.510, rispetto ai 6mila dell’intero 2018, con una tendenza in aumento già registrata dal mese di aprile 2018 e proseguita, in particolar modo nel mese di settembre (1.924) e ottobre (1.398)», ha affermato.

In diminuzione dall’inizio dell’anno a oggi sono invece i migranti sbarcati: 9.944, riferisce la ministra, un decremento del 55,2%, rispetto allo stesso periodo del 2018. «I questori hanno emanato, dal 1 gennaio a 31 ottobre 2019, complessivamente 19.829 provvedimenti di espulsione e respingimento, di cui 5.925 eseguiti con rimpatrio coattivo. Nello stesso periodo le autorità di frontiera hanno proceduto al respingimento di 8.279 cittadini stranieri, non aventi titolo a entrare in territorio europeo», ha affermato.

Diminuite anche le domande d’asilo che al 31 ottobre sono 30.468: il 35% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Le Commissioni nell’anno in corso, sempre fino al 31 ottobre, hanno esaminato, indipendentemente dalla data di presentazione delle domande, 81.162 istanze, riconoscendo la protezione internazionale nel 18% dei casi, di cui l’11% per status di rifugiato e il 7% per protezione sussidiaria. I dinieghi sono stati pari al 66% delle domande», ha concluso Lamorgese.

Leggi anche: