Siamo ancora attaccati alla paghetta dei nonni: così i pensionati fanno per i giovani più del Reddito di cittadinanza

Le cifre superano quelle classiche del welfare informale e quelle del Reddito di cittadinanza: si tratta di un vero e proprio ammortizzatore economico fantasma

Se stavamo cercando una numero che tenesse insieme Nord e Sud senza discrepanze, l’abbiamo trovata: la percentuale degli anziani che aiutano economicamente i propri familiari. Secondo uno studio Tecnè per la Fondazione Di Vittorio, titolato “Sogni e bisogni dei pensionati“, la cifra del sostegno proveniente dai membri più anziani della famiglia supera quella del Reddito di cittadinanza.


Secondo i ricercatori, le cifre superano anche il welfare informale (cioè tutto quel sistema di cura non riconosciuto che deriva dai familiari, dagli amici e dai vicini di casa). Una media nazionale del 35,7% degli anziani è diventata «un ammortizzatore economico che vale tra gli 8 e i 10 miliardi di euro», dicono al quotidiano La Stampa. «Cioè molto più del reddito di cittadinanza».


Una realtà che è però un paradosso: negli ultimi anni, infatti, le condizioni dei pensionati è peggiorata notevolmente. Come dimostra lo studio, circa 1,5 milioni di pensionati (l’11,2% del totale) ha bisogno di sostegno economico, sporadico o costante (300 mila persone).

Grafiche Fondazione Giuseppe Di Vittori e Tecnè

Anche in questo caso – anche se in misura nettamente inferiore – il sostegno arriva dai familiari: si parla dell’ equivalente «di 2-3 miliardi di euro che contribuiscono a una sorta di economia circolare senza la quale, probabilmente, la povertà assumerebbe tinte ancora più drammatiche per una quota consistente di popolazione».

I ricercatori hanno messo in luce anche un altro eloquente dato: circa un pensionato su 5 (3 milioni in totale) convivono e danno assistenza a una persona vicina non autosufficiente. Un’assistenza che ha un’incidenza del 9,7% nelle famiglie benestanti, e tocca i livelli del 21,5% in quelle più povere.

Un ruolo non riconosciuto

A tal proposito, l’83,5% dei pensionati intervistati non ritiene sufficiente l’intervento dello Stato nella risoluzione del problema. Lo stesso Stato che non riconosce il loro ruolo nell’ammortizzare situazioni di difficoltà economiche nella società.

Per questo, Spi Cigl ha organizzato per il 16 novembre una manifestazione al Circo Massimo: «Chiediamo al governo di fare di più, di rivalutare le pensioni, di dare la quattordicesima a chi ne ha più bisogno, di abbassare le tasse e di arrivare alla definizione di una legge nazionale sulla non autosufficienza».

Un problema, quello delle tasse, che colpisce trasversalmente tutti i pensionati: il 17,5% vorrebbe vederle diminuite che, sebbene siano considerate necessarie, risultano troppo alte per il 77,5% dei pensionati.

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