Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla marcia organizzata a Varsavia dall’estrema destra polacca per celebrare il giorno dell’Indipendenza del Paese, poche settimane dopo aver ottenuto un risultato considerevole alle elezioni nazionali, con 9 seggi in Parlamento.
L’11 novembre 1918 coincide infatti con la fine della Prima guerra mondiale e con l’ultimo giorno dei 123 anni di occupazione della Polonia da parte di Russia, Prussia e Impero austro-ungarico.
Al ritrovo hanno partecipato i leader e i sostenitori dell’estrema destra polacca, sorvegliati a vista dalla polizia di Varsavia. Ma erano in tanti coloro che hanno preso parte alla marcia solo per esprimere il proprio sentimento di patriottismo al grido di «Dio, onore e patria» con alla mano la bandiera polacca.
«È la più grande manifestazione patriottica, anti-globalista e politicamente scorretta in Europa», ha twittato Krzysztof Bosak, neodeputato di estrema destra. «La nostra nazione è accomunata con il cattolicesimo, se lasceremo la fede moriremo come l’Occidente», ha detto uno degli organizzatori.
Da registrare è stata inoltre una forte presenza di simboli religiosi dal momento che la Polonia è un Paese fortemente cattolico. I partecipanti sono poi stati invitati a firmare una petizione contro una legge degli Stati Uniti che impone al dipartimento di Stato di monitorare i progressi di diversi Paesi rispetto alla restituzione dei beni ebraici sequestrati durante e dopo la seconda guerra mondiale.
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