Per l’Inps non aveva diritto al bonus bebè perché straniera. Il tribunale le concede il contributo

La donna ha vinto il ricorso, perché nella legge non ci sono limiti alla nazionalità delle madri che possono godere del bonus bebé

L’Inps le aveva negato il bonus bebè perché straniera. Oggi, il tribunale di Pistoia ha condannato ‘istituto al pagamento del contributo richiesto nel 2017 da una donna nordafricana. Secondo i giudici, il bonus bebè da 800 euro previsto dalla legge di bilancio 2017 è un contributo al quale hanno diritto tutte le madri regolarmente presenti sul territorio italiano, anche se extracomunitarie.


Il tribunale ha accolto il ricorso della donna, che considerava discriminatorio il rifiuto di erogare il bonus oppostole dall’Inps. La donna aveva un permesso di soggiorno per motivi familiari che le consentiva di vivere in Italia. In base a quanto sottolineato nell’ordinanza, emessa dal giudice Francesco Barracca, la stessa legge di bilancio 2017 stabilisce un premio alla nascita di 800 euro da corrispondere in un’unica soluzione su domanda della futura madre, senza alcun riferimento alla nazionalità della donna.


Il giudice del tribunale di Firenze ha spiegato le ragioni per cui la decisione dell’Inp è da considerarsi non in linea con la norma. L’Inps «ha previsto, in sede amministrativa, delle condizioni per l’accesso alla prestazione che la legge non ha né previsto né disciplinato, e ha introdotto, quindi, delle modifiche a una norma di fonte primaria, restringendo, in maniera non ammissibile, la platea delle destinatarie del beneficio».

Il medesimo tribunale di Pistoia, sezione lavoro, lo scorso il 27 maggio aveva accolto il ricorso di una donna albanese, condannando come discriminatoria la condotta dell’Inps, in questo caso con riferimento al trattamento per le lavoratrici comunitarie. Anche la mamma albanese era titolare di un permesso di soggiorno che le permetteva di lavorare in Italia.

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