Mafia, nove arresti per associazione mafiosa: villa extralusso con idromassaggio, 5 avevano il Reddito di cittadinanza

Uno di loro, accusato di estorsione e traffico di stupefacenti, userebbe i 900 euro percepiti dalla moglie per arrotondare le spese di piscina, statue di leoni, luci multicolore e idromassaggio

Si chiamano Ignazio Ficarotta, Pietro Di Paola e Angelo Mangano e sono stati fermati insieme ad altri sei il 19 novembre con le accuse di associazione mafiosa, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, danneggiamento fraudolento di beni assicurati e altro. I tre presunti uomini di Cosa Nostra si dedicavano anche alle truffe assicurative: con l’aiuto di «spaccaossa» che simulavano incidenti i nove provocavano danni fisici a persone che avevano bisogno di denaro. In margine a questo denaro sporco però i tre percepirebbero anche una seconda entrata: il reddito di cittadinanza.


Foto: Ansa/Agenzia Stampa Polizia di Stato

Altri due dei malviventi arrestati dalla squadra mobile di Palermo avrebbero un reddito di cittadinanza in famiglia: quello della moglie. Uno di loro: Nicolò Giustiniani, sedicente «indigente», sarebbe invece proprietario di una mega villa a Ficarazzi, alle porte di Palermo. L’uomo, accusato di estorsione e traffico di stupefacenti, avrebbe usato i 900 euro percepiti dalla moglie per arrotondare le spese di piscina, statue di leoni, luci multicolore e idromassaggio.


Foto: Ansa/Agenzia Stampa Polizia di Stato

Il questore Renato Cortese ha definito gli arrestati del mandamento di Brancaccio e delle famiglie mafiose di corso dei Mille e Roccella «Uomini del disonore», argomentando: «Si appigliano a qualunque cosa. Speculavano anche sulle mutilazioni della povera gente per fare profitto».

Leggi anche: