Umbria, scoppia il caso nella giunta leghista: il nuovo assessore (veneto) era stato condannato per razzismo

Polemiche in giunta in Umbria: «la sua delega è un cortocircuito»

Luca Coletto nasce nel maggio 1961 a Verona, consigliere provinciale della sua città natale poi assessore alle Politiche Sanitarie della Regione Veneto per otto anni. Recentemente, il leghista ha ricevuto lo stesso incarico (più delega alle Politiche di parità di genere) in Umbria, nella nuova giunta di Donatella Tesei.


L’uomo era stato condannato quando era consigliere provinciale a Verona per «propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico», dopo aver diffuso volantini nel 2001 volti a sgomberare un campo rom, che riportavano frasi del tipo «Firma anche tu per cacciare i sinti».


«Avere in Giunta una persona che ha subito una condanna è grave, ma una condannata per razzismo è inaccettabile», ha affermato Tommaso Bori, capogruppo Pd in Assemblea legislativa dell’Umbria durante la prima riunione d’Aula. «L’Umbria respinge le idee portate avanti dal nuovo assessore. Chiediamo alla Presidente se sapeva o era all’oscuro. La delega alle discriminazioni data a Coletto è un cortocircuito», ha affermato Bori.

«Sfido a trovare una mia frase razzista», ha risposto Coletto, aggiungendo: «è vero che c’è stata questa condanna, ma è anche vero che si trattava di un reato di opinione».

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