Dl fisco, il governo pone la fiducia: salta il rinvio sulla trasparenza delle fondazioni

Lo spazzacorrotti non verrà posticipato: salta l’emendamento Pd

Il governo ha posto la fiducia sul decreto fiscale. Il voto è atteso per la serata del 5 dicembre alla Camera. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.


Gli ordini del giorno del testo verranno poi votati alle 9 del giorno successivo, mentre le dichiarazioni di voto finali si terranno dalle 17 dello stesso giorno e verranno trasmesse in diretta televisiva.


Fondazioni

Una delle novità è l’eliminazione dell’emendamento Pd che avrebbe fatto slittare di un anno lo «spazzacorrotti», ossia la norma che prevede di equiparare gli obblighi di trasparenza delle fondazioni a quelli previsti per i partiti politici. Lo ha deciso la Commissione Finanze della Camera, mentre pare che Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle si stiano mettendo d’accordo per ridurre nella manovra il numero delle fondazioni toccate, lasciando fuori quelle che hanno avuto o continuano ad avere legami con rappresentanti politici locali.

Rc auto

Per quanto riguarda la riduzione della polizza Rc, rimane l’agevolazione familiare prevista. Se il nuovo dl fisco verrà approvato, un nucleo familiare potrà assicurare tutti i veicoli alle condizioni del componente che beneficia della migliore classe di merito. L’adeguamento, che potrebbe portare un beneficio stimato a 1000 euro, potrà scattare al momento del rinnovo della polizza.

«Da quanto leggiamo l’emendamento alla norma relativa all’Rc auto non fa altro che confermare esattamente lo stesso identico contenuto del testo approvato in Commissione Finanze della Camera in questi giorni. Il provvedimento mina l’equità sociale, depotenzia la sicurezza stradale e farà aumentare i prezzi», commenta l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici.

In copertina il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha partecipato con il Premier, Giuseppe Conte, all’incontro a Palazzo Chigi con una delegazione dell’Anci guidata dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, Roma, 27 novembre 2019. ANSA/Filippo Attili/US Palazzo Chigi

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