L’outfit con la divisa di Auschwitz: pattinatore russo nella bufera

Sui social network si è scatenata la polemica quando il costume è stato inserito nel concorso per miglior abbigliamento dell’anno

Si chiama Anton Shulepov ed è un giovane, ma già esperto, e talentuoso pattinatore russo. Le sue intenzioni probabilmente erano delle migliori, ma la sua performance sulle musiche di Schindler’s List con un costume che voleva rappresentare una sintesi fra la divisa dei carcerieri e quella dei prigionieri dei campi di concentramento tedeschi, con tanto di stella di David gialla, è stata accolta da una valanga di polemiche.


Il ventitreenne Shulepov era già finito nel mirino lo scorso novembre quando, per la prima volta, aveva gareggiato indossando l’outfit all’Internationaux de France. Ma le polemiche, soprattutto sui social, si sono scatenate quando l’International Skating Union, la federazione mondiale del pattinaggio su ghiaccio, ha inserito il costume nel concorso annuale che premia il miglior abbigliamento in gara nell’anno.


https://twitter.com/ISU_Figure/status/1201094881445216256

La federazione, sommersa dai messaggi di protesta, si è vista costretta a ritirare la nomination: il costume è stato definito da molti come «offensivo e inappropriato» e fra chi ha stigmatizzato la performance c’è chi ha ricordato che «gli orrori del genocidio non sono intrattenimento».

Jonathan Greenblatt, CEO della Anti-Defamation League, un’organizzazione non governativa internazionale ebraica con sede negli Stati Uniti, interpellato dal Guardian sulla vicenda, ha commentato: «Mentre comprendiamo la necessità che i pattinatori siano creativi nella scelta dei costumi, l’apparente decisione di Anton Shulepov di evocare immagini dolorose dell’Olocausto come parte della sua routine è stata insensibile e offensiva».

«Siamo sorpresi – ha continuato Greenblatt – che la International Skating Union abbia inizialmente pubblicato una foto di questo costume come candidato per il “costume dell’anno”. Le stelle gialle di David o altre immagini dei campi di concentramento non hanno spazio nel pattinaggio di figura».

L’ISU, con un tweet dal suo canale ufficiale, ha fatto sapere che il costume incriminato è stato inserito nella selezione dei 52 migliori dell’anno «per errore», in quanto quello del concorso libero e non quello del corto (a cui è dedicato il premio): l’outfit con le allusioni ai campi di sterminio è stato sostituito nell’elenco con il più sobrio costume blu con cui il pattinatore russo ha gareggiato appunto nella sessione breve di lunedì scorso.

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