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È morto Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz. Mattarella: «Testimone instancabile della Shoah»

08 Dicembre 2019 - 12:23 Redazione
«Ci misero in 64 in un vagone - raccontava Terracina - Fu un viaggio allucinante, tutti piangevano, i lamenti dei bambini si sentivano da fuori, ma nelle stazioni nessuno poteva intervenire, sarebbe bastato uno sguardo di pietà. Le SS sorvegliavano il convoglio. Viaggiavamo nei nostri escrementi: Fossoli, Monaco di Baviera, Birkenau-Auschwitz.»

È morto a Roma a 91 anni Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz.

Terracina, all’epoca 16enne, è stato l’unico degli otto componenti della sua famiglia a fare ritorno dalla deportazione. Tutti i suoi familiari furono uccisi appena arrivati ad Auschwitz-Birkenau: «Arrivammo dentro il campo di concentramento – aveva ricordato Terracina – dalle fessure vedevamo le SS con i bastoni e i cani. Scendemmo, ci picchiarono, ci divisero. Formammo due file, andai alla ricerca dei miei fratelli, di mia madre, noi non capivamo, lei sì: mi benedì alla maniera ebraica, mi abbracciò e disse “andate”».

«Non l’ho più rivista – raccontava ancora Terracina – Mio padre, intanto, andava verso la camera a gas con mio nonno. Si girava, mi guardava, salutava, alzava il braccio. Noi arrivammo alla “sauna”, ci spogliarono, ci tagliarono anche i capelli. E ci diedero un numero di matricola. “Dove sono i miei genitori?”, chiesi a un altro sventurato. E lui rispose: “Vedi quel fumo del camino? Sono già usciti da lì”».

La Comunità Ebraica di Roma: «Baluardo della memoria»

La Comunità Ebraica di Roma, in una nota, ha definito Piero Terracina un «baluardo della memoria». «Piero Terracina – si legge ancora – ha rappresentato il coraggio di voler ricordare, superando il dolore della sua famiglia sterminata e di quanto visto e subito nell’inferno di Auschwitz, affinché tutti conoscessero l’orrore dei campi di sterminio nazisti».

«Oggi – si conclude la nota firmata da Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica romana – piangiamo un grande uomo e il nostro dolore dovrà trasformarsi in forza di volontà per non permettere ai negazionisti di far risorgere l’odio antisemita».

Mattarella: «Testimone instancabile della memoria della Shoah»

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto mandare un messaggio a seguito della morte di Terracina, esprimendo «ai suoi familiari e alla comunità ebraica di Roma esprimo sentimenti di vicinanza e di cordoglio». «Ho appreso con tristezza la notizia della scomparsa di Piero Terracina, ultimo tra i sopravvissuti della deportazione degli ebrei romani e testimone instancabile della memoria della Shoah», si legge nella nota.

Conte: «La testimonianza di Terracina è memoria collettiva»

Anche il premier Giuseppe Conte ha voluto ricordare la scomparsa del testimone della Shoah. «Primo Levi ammoniva di non togliere il segnalibro della memoria dalla pagina dell’Olocausto – si legge nel tweet – Addio a #PieroTerracina, la sua testimonianza su Auschwitz è memoria collettiva: un patrimonio che ora tocca a noi alimentare perché possa trasmettersi anche alle future generazioni».

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